Donne di teatro a Roma ai tempi della mobilitazione femminista (1965-1985)

Tempi, spazi e linguaggi del nuovo teatro si disegnarono, a Roma, lungo una composita fenomenologia: dal fenomeno delle cantine, al teatro politico, alle tendenze transdisciplinari che in nome della performance intrecciavano sperimentazione visiva, vocale e drammaturgica. Attrici, registe e scrittrici agirono in tutti questi ambiti, mentre a livello sociale e politico si estendeva la mobilitazione femminista (la capitale fu sede della più importante scena femminista, il Teatro della Maddalena).

ORMETE intende ricostruire la memoria del protagonismo femminile nelle scene del nuovo teatro romano, interrogarne obiettivi e orizzonti, e chiedersi come le rivendicazioni militanti e la rivolta di genere si intrecciarono con l’invenzione creativa e performativa e le traiettorie di vita.

La ricerca prevede la raccolta di una serie di interviste alle donne di teatro che hanno agito nell’area della capitale negli anni Settanta e dintorni, lavorando come artiste autonome, recitando all’interno di compagnie teatrali neoavanguardiste o partecipando a gruppi femministi: Lucia Poli, Saviana Scalfi, Pia Mancini, Manuela Morosini, Rossella Or, Lydia Mancinelli, Annabella Cerliani, Edith Bruck, Lucia Vasilicò e tante altre.

NOTA DI CONSULTAZIONE: Le interviste di questo progetto sono in corso di deposito in formato integrale presso l’Istituto Centrale dei Beni sonori ed audiovisivi (sono già disponibili le interviste dove il nome dell’intervistata risulta di colore rosso). Sono in corso di caricamento on-line su questa piattaforma alcuni estratti.