00:00:22 | Formula di rito: richiesta di consenso alla cessione dei diritti al termine dellâintervista. Formazione teatrale: nata in provincia di Sondrio a 18 anni, nel 1968, fa un provino e viene ammessa alla scuola Civica del Piccolo Teatro di Milano diretta da Paolo Grassi. Provino di ammissione, compagni di classe (Franco Branciaroli, Maurizio Micheli, Riccardo Pelloni, Renato Palazzi, Orlando Mezzabotta), insegnanti straordinari. Grosso stimolo artistico e culturale che le diede la scuola. |
00:09.02 | Riferimenti professionali-culturali e modelli attorici: Valentina Cortese, Albertazzi Proclemer, Sergio Tofano, Sara Ferrati. La Milano degli anni â60. |
00:10:51 | Decisione di trasferirsi a Roma dopo il diploma, su consiglio di Paolo Grassi, a causa della carenza di scritture: câerano poche realtĂ teatrali a Milano, i gruppi âstoriciâ nascevano allora (il Teatro Uomo, il Teatro dellâElfo, la Compagnia della Rocca). Prima di lasciare Milano fece esperienza nel coro del Lirico Teatro e recitò con un regista polacco, Kazimierz Dejmek. A Roma lâinizio non fu semplice, ma grazie alla sua padrona di casa, lâattrice Elvira Cortese, che le affittò una stanza in viale Carso, viene introdotta nel mondo del teatro. Il fratello Leonardo Cortese, regista, la scritturò per uno sceneggiato in televisione, Battaglie di dama con Claudia Giannotti (1973). In seguito Maurizio Scaparro la seleziona per recitare Ofelia in Otello (1974): Amleto era Pino Micol e lo spettacolo ebbe molto successo. Debutto allâAlfieri di Torino e un anno di tournĂŠe. |
00:20 28 | Periodo di inteso lavoro: Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Peter Del Monte (1974) per la televisione, La bugiarda di Carlo Goldoni, regia di Giulio Bosetti (1974) per il teatro (un anno di tournÊe), e, in seguito interpreta Rosina con Peppino De Filippo in Non è vero, ma ci credo! Ricordo di De Filippo come di un regista molto rigoroso: un giorno al Politeama di Napoli, lo incontra alle 17 in camerino, che si preparava. Con lui lavorò in seguito sia in televisione, che in teatro. |
00:26:06 | Non câerano grandi differenze di trattamento fra uomini e donne sulle parti medie o piccole, lâautoritĂ si sentiva verso il primo attore o la prima attrice. Interesse verso il teatro delle avanguardie: A Milano apprezzò Franca Rame e Dario Fo, che proponevano un teatro âdiversoâ. Grande fermento, consenso nel teatro politico: il Living Theatre, il ThÊâtre du Soleil, a Roma Giuliano Vasilicò, Manuela Kustermann. |
00:33:41 | Incontro con il teatro delle donne: verso i trentâanni fa un provino con Saviana Scalfi per Maria Stuarda (1979) di Dacia Maraini con Renata Zamengo (costumi di Umberto Bertacca). La colpisce questa donna forte, attrice e imprenditrice, madre. Nel corso delle prove, improvvisando, emerge il suo personaggio, lâancella, la voce del popolo. Di Scalfi apprezza la libertĂ che dĂ agli attori di potersi esprimere. Molte repliche, in tutta Italia, a Roma nel Teatro in Trastevere, in Spagna. Grandi difficoltĂ a trovare le piazze, paghe sempre buone e puntuali. Ghezzi apprezza il coraggio di Scalfi e il suo impegno femminista. |
00:45:41 | Reazioni del pubblico a Maria Stuarda: grande partecipazione, anche durante il dibattito post- spettacolo. Moltissime repliche, ovunque, diverse in provincia. Una volta usò come camerino una macelleria e gli spettatori portarono da casa le sedie. Altri spettacoli con il Collettivo Isabella Morra e Saviana Scalfi: Le figlie del defunto colonnello, regia di Aldo Giuffrè, poi letture nelle carceri a Rebibbia, a Civitavecchia, nei Carceri Femminili. In seguito recita nella commedia Il cimitero degli elefanti regia di Patrick Rossi Castaldi. A 34 anni Ghezzi sente che il periodo è cambiato, e anche la sua vita personale, sente la necessità di fermarsi, e di occuparsi della sua vita privata. Va a convivere, ma continua a collaborare con Scalfi e anche con altri. In teatro lavora con Nino Castelnuovo, in televisione con Scaparro, alla radio con Giacomo Colli. |
00:54:33 | Il marito Roberto Della Casa, un clown di strada, ha avuto una diversa formazione, piĂš legata al teatro sociale, nasce con il gruppo Teatro Sfera e poi ha fatto tanto cinema e teatro. Primo bilancio: Ghezzi afferma di aver molto lavorato fino ai quarantâanni e fino alla nascita della figlia. Dalla maternitĂ in poi, ha continuato a fare lâattrice, ma per lei sono cambiati i ruoli, e anche le occasioni. |
01:02:18 | Si ha continuitĂ lavorativa come donne in teatro se si è legate a uomini di potere, oppure è necessario avere un carattere forte, deciso. Ora, a 65 anni, desidererebbe recitare la vecchina in Garcia Lorca La casa di Bernarda Alba, ruolo che vide interpretato da Rina Franchetti, unâattrice che apprezzò molto |
01:06:33 | Il teatro delle donne di oggi: sarebbe bello che esistesse, ma si è spenta una voce. Le donne di teatro sono ripiegate in sÊ stesse. Anche la società è cambiata. Roma non dà molti stimoli oggi, è un piÚ retrograda rispetto a Milano. |
1,08,00 | Lâesperienza al teatro Le maschere di Roma di Carla Marchini, in Pelle dâasino regia di Riccardo Diana, spettacolo di alta qualitĂ e serietĂ . Formula di rito per la cessione dei diritti. Ghezzi acconsente. |
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Interview Duration: 1:08:00
Registration Duration: 1:08:00
Format: mp3
Type: Audio
Language: Italiano
Subjects:
Original Document Placement:
- ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma
- Museo Biblioteca dellâAttore, Via del Seminario 10, 16121, Genova
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Citation:
Intervista a Ghezzi Ornella di Fava Francesca,  Roma, il 01/13/2015, Progetto âDonne di teatro a Roma ai tempi della mobilitazione femminista (1965-1985)â, Collezione Ormete (ORMT-04d) consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-ghezzi-ornella/ >, (data di accesso).
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