Intervista a Bruck Edith
ORMT-04l
00:00:00 | Preliminari. Consenso dell’intervistata |
00:01:10 | Storia di vita fino all’arrivo a Roma: ebrea ungherese di famiglia contadina, deportata nei campi di concentramento fra il ’44 e il ’45, a Bergen-Belsen. Sopravvive con la sorella; rientro a Budapest nel ’45, casa distrutta, poi due anni in Cecoslovacchia, nella zona sudeta vicino a Praga, dove continua l’antisemitismo; fugge nel ’48 insieme alla famiglia della sorella per emigrare in Palestina. |
00:05:49 | Il campo di transito in Germania; arrivo ad Haifa nel settembre 1948 (Stato Ebraico da poco dichiarato), le difficoltà: “non sapevo la lingua, non avevo un mestiere, gli uomini erano in guerra…” |
00:08:56 | Infanzia: origini povere, antisemitismo molto forte in Ungheria dal ’42, padre di tendenze socialiste, madre osservante e credente. Nel ’44 portata via con la famiglia dai gendarmi ungheresi (non dai tedeschi). Il ritorno al villaggio nel ’63, l’incontro con l’ex-compagna di scuola. |
00:11:35 | Delusione in Israele, non era la terra promessa. I lavori per mantenersi: cameriera, donna delle pulizie in un ospedale militare, gelataia. Rimane sola, la sorella emigra in Argentina. |
00:14:06 | Peripezie e nomadismo: sognando l’Argentina vaga anni nel Mediterraneo, a Napoli nel 1954 trova qualcosa di familiare. Poi Roma: in treno conosce un marchese ex-partigiano, produttore di documentari, che la aiuta e col quale convive per due anni. |
00:18:21 | Incontro con Nelo Risi, poeta e documentarista, al rientro di lui dalla Cina con Gillo Pontecorvo e altri giornalisti (il primo viaggio di reporter italiani nella Cina di Mao). (ndr Risi è morto nel 2015 e al momento dell’intervista Edith Bruck ha terminato un libro su di lui che uscirà a gennaio 2017). Grande storia d’amore: Risi è separato ma ci mette sette anni a ottenere il divorzio; nel ’66 matrimonio civile, come testimoni suo fratello Dino Risi e Fabio Carpi. |
00:22:50 | Il lavoro: nel ‘57 direttrice di sala del prestigioso parrucchiere e istituto di bellezza Filippo, in via Condotti, lanciato da Giancarla Mandelli (sorella di Krizia e moglie di Rosi). La paga e la fatica, in piedi 12 ore al giorno accogliendo attori e attrici del mondo dello spettacolo, italiani e americani, Delia Scala, Bice Valori. Intanto stesura del suo primo libro. |
00:25:30 | Ricordi:le donne cattive, i kapò delle baracche femminili nel campo di concentramento: donne polacche e slovacche deportate da tre o quattro anni, svuotate della loro umanità, macchine nelle mani dei tedeschi, obbedivano per paura. |
00:27:00 | La vita con Nelo: i primi anni, le difficoltà economiche, l’agognato viaggio in America dalla sorella realizzato nel 1959, pagato con l’anticipo dell’editore sul suo primo libro; poi più entrate, fine del lavoro nel salone di bellezza, il secondo libro nel 1962, l’appropriarsi lentamente della lingua, l’italiano. Poi primo lavoro per la radio: un radiodramma su Emmeline Pankhurst. |
00:29:36 | Dal comunismo al femminismo tramite l’incontro con Adele Cambria e molte altre donne; il peso positivo del retaggio familiare (famiglia patriarcale, ma la colonna era la madre). Il suo femminismo è anglo-americano: legge Pankhurst, le inglesi prima di tutto, poi le americane grazie alle quali secondo lei si importa in Italia il femminismo. Fra le amiche anche Maria Antonietta Maciocchi, Adele Cambria, Annabella Cerliani,e soprattutto Dacia Maraini che negli anni Settanta la chiama a fondare il Teatro della Maddalena. |
00:33:20 | Fondazione della Maddalena, dal notaio; lavoro tuttofare e volontario, dalle scrittrici alle scenografe; creazione e scrittura a più mani: nasce il primo testo della Maddalena scritto da lei, Maricla Boggio e Dacia Maraini, Mara, Maria, Marianna (ndr 1974), in scena Saviana Scalfi; ottima accoglienza di pubblico e di critica. L’interesse di quell’esperienza: frequentare le donne delle periferie e dar loro speranza e solidarietà, perché potessero raccontare, attraverso il teatro, l’oppressione che subivano, le botte dei mariti, i patrocini dei fratelli. Dare coscienza e dignità. Intanto, giornalista al «Messaggero», affronta questi argomenti anche nei suoi articoli. |
00:37:20 | Vicende del primo libro censurato dall’editore comunista cui l’aveva inizialmente proposto. Giudizio sulla rivoluzione ungherese del 1956 e la repressione sovietica del 1957: la rivoluzione non fu tutto oro colato, era anche a un rialzare il capo dei fascisti (“come oggi con Orban”) in Italia non lo si capì. |
00:42:34 | Contatti e rapporti con l’Ungheria: da scrittrice è stata invitata sei volte dal regime comunista. Il mimetismo degli ebrei nell’Ungheria comunista: molti di loro sono in posti chiave della cultura e dell’arte, ma hanno cambiato nome, avvallando il sottile e radicale antisemitismo che pervade la società. L’esempio del film sulla sua vita realizzato nell’83 dalla cinematografia ungherese e da lei montato; i problemi di censura |
00:47:40 | Riflessione etica sulla corruttibilità umana. Tutti sono disposti a cedere, per il potere, il successo o i propri interessi… Nelo Risi come unica eccezione, uomo di assoluta integrità morale… |
00:48:48 | L’apertura della Maddalena, gli intenti ambiziosi: dare una scossa alla coscienza delle donne, nei tempi in cui ancora esisteva il delitto d’onore…. La cultura di allora non era preparata all’ideologia femminista, gli uomini un po’ capivano, un po’ reagivano con aggressività; il femminismo è questione di educazione sociale prima che politica, con i mariti, con i datori di lavoro, con i fratelli… Bisogna andare a piccoli passi, cambiare insieme agli uomini. |
00:52:05 | Dopo un anno circa alla Maddalena, due episodi sgradevoli, negazionismo di due ragazze rispetto ad Auschwitz. Scrive e/o dirige altre due commedie, ma poi si allontana ferita. |
00:53:50 | Continua l’impegno femminista, in altre forme, con i libri, il giornalismo, le poesie. Le scuole da lei attraversate per 40 anni come testimone dell’Olocausto, orientando centinaia di ragazzi e ragazze al rispetto degli altri, alla non discriminazione, alla tolleranza, al diritto di ognuno, uomo o donna, all’uguaglianza. Energie dirette totalmente verso la testimonianza, l’impegno femminista è stato più circoscritto, ma tanto c’è ancora da fare. |
00:56:50 | Uomini e donne nei campi di concentramento (Bergen-Belsen): gli uomini meno capaci di badare a se stessi, incapaci di spidocchiarsi, meno forza e meno fantasia. Le donne avvantaggiate nella capacità di sopravvivere, così come avvantaggiati i proletari rispetto ai borghesi, i poveri rispetto ai ricchi: la borghesia ebraica era priva di forza. |
00:59:45 | Considerazioni sulla diffidenza dello Stato di Israele, e delle sue istituzioni (i Kibbutz), verso i sopravvissuti, finito il secondo conflitto mondiale. |
01:03:18 | L’interesse per il teatro della Maddalena legato alla sua coscienza sociale prima che politica. Il teatro come luogo in cui si poteva parlare, anche di sesso e di educazione sessuale. Ricordi di un altro spettacolo della Maddalena da lei scritto e diretto, Per il tuo bene. Il tema: un padre che concupiva la figlia. Il testo nasceva da un’indagine sociologica e un lavoro sul campo di Elda Scarsella, cugina di Nelo Risi, che dirigeva a Milano il “Villaggio della madre e del fanciullo” e cercava di reintegrare in famiglia tante ragazze madri, messe incinta dai padri o amici di famiglia e ricusate dalle madri. Sua anche la regia di Per il tuo bene, ottime recensioni, come quella di Elio Pagliarani. |
01:05:05 | Bilancio positivo di quegli anni e quell’impegno. Periodo fondamentale per la propria consapevolezza, grazie al confronto con altre come Adele Cambria e Dacia Maraini che avevano più coscienza di sé; la sua diversità in quanto ebrea, il piacere del collettivo, i limiti del collettivo (urli, violenza verbale). |
01:07:00 | Sul negazionismo e sulla contraddizione col femminismo. Considerazioni su antisemitismo in Italia e atteggiamento della religione cattolica, i cliché tramandati anche negli ambienti popolari. |
01:11:40 | Altri ricordi teatrali: la sua pièce al Quirino, Dietro la porta, storia di uno spagnolo, profugo dal franchismo, in realtà un finto profugo. Pubblicata con prefazione di Moravia (ndr. Risale al 1969, prima della Maddalena, vero titolo: Sulla porta). Interessi e frequentazioni teatrali, insieme al marito: l’amicizia con Carmelo Bene e con Lydia Mancinelli, le realizzazioni radiofoniche di Nelo Risi con Bene; il teatro non è comunque suo interesse centrale, negli anni Settanta Edith inizia a lavorare per la TV. |
01:13:50 | Il lavoro trentennale per RAI 3, nelle testate giornalistiche e di inchiesta, in particolare Storie Vere diretta da Anna Amendola, come autrice e collaboratrice esterna: affronta storie di vite emarginate e ai margini, le donne, i nani, i ciechi, i sordomuti, le donne arrivate dall’Est con agenzia matrimoniale. Collabora da autrice e regista. Anche regista cinematografica in proprio, con tre film per il cinema (Improvviso, 1979: Bruck firma la regia, la sceneggiatura, il soggetto; per Andremo in città, 1969, e Per odio e per amore, 1991, firma sceneggiatura e soggetto). Fra le amicizie, quella con la regista Loredana Rotondo, una persona eccezionale, anche lei alla Maddalena (ndr, regista di Processo per stupro, RAI nel 1979). |
01:15:50 | Bruck, a cavallo fra anni Settanta e Ottanta, è stata vicina e coinvolta in varie produzioni culturali e artistiche legate alle culture delle donne: è fra le tre scrittrici cui la Rai, per il tramite della produttrice Giovannella Zannoni, chiede un docu-film (soggetto: un personale viaggio in Italia), le altre due sono Susan Sontag e Marguerite Duras. Ndr., il film di Bruck si intitola Quale Sardegna, quello di Sontag è Giro turistico senza guida (1983) quello di Duras è Il Dialogo di Roma presentato nel 1982 alla Biennale di Venezia. Ricordi di Io sono mia, il film programmaticamente femminista di Sofia Scandurra del 1977 prodotto sempre da Giovanella Zannoni (ndr. Scandurra, 1937-2014, fu regista e co.sceneggiatrice insieme a Lu Leone Broggi, musiche di Giovanna Marini, la sceneggiatura era tratta dal romanzo di Dacia Maraini, Donne in guerra; il film fu realizzato da un collettivo tutto di donne, compreso il direttore di fotografia). Bruck ricorda le recensioni negative. Altri ricordi su quegli anni di militanza femminista. |
01:17:45 | Il pubblico del teatro e del cinema femminista: lo stupore degli uomini che riflettevano e imparavano; le donne invece si riconoscevano e immedesimavano subito… Il teatro femminista, una bella lezione che Dacia Maraini continua. Lei invece a un certo punto si è dedicata a tempo pieno a essere testimone dell’Olocausto e dell’antisemitismo. Il pubblico delle sue testimonianze letterarie e dal vivo, i lettori e le lettrici, le loro lettere. |
01:21:00 | La sua vicinanza al Partito Radicale negli anni Settanta e Ottanta, per i diritti civili, divorzio e aborto, poi il distacco; accenno alla stagione degli anni di piombo. |
01:23:56 | «Effe»: Bruck non ricorda se ci ha scritto o no… Accenni alla propria memoria fallace, poi elenco delle riviste su cui ha scritto: «Tempi moderni», «Messaggero», «Tempo presente», anche «Il Corriere», in prima pagina. Le chiedevano sempre notizie e commenti su Intifada, Israele-Palestina, mentre a lei interessava “tutta l’umanità”. |
01:26:20 | Il dispiacere per la maternità mancata. Nei campi di concentramento veniva interrotto il ciclo delle donne; l’emorragia post-detenzione; i tentativi di adozione con Nelo, purtroppo non andati a buon fine. |
01:28:35 | Gli studi e le molte tesi su di lei…La grave perdita del marito dopo otto anni di malattia. E poi sei mesi di paralisi. |
01:30:00 | Il suo ultimo libro, in uscita a gennaio 2017 (ndr., La rondine sul termosifone): l’argomento, la malattia di Nelo Risi. Rifiutato da Garzanti, accolto nella collana Bompiani “La nave di Teseo”. L’istanza autodidatta della sua scrittura: anche lei, come Primo Levi, è diventata scrittrice dopo Auschwitz, anche se leggeva e scriveva già prima. I premi vinti come letterata; considerazioni sull’antipatica competizione fra scrittrici donne. |
Tutti i materiali audio presenti nel Portale di Patrimonio orale sono proprietà esclusiva di Ormete e dell’intervistato.
Per ogni uso del materiale diverso dall’ascolto (al di là di citazione limitata) deve essere richiesta l’autorizzazione a ECAD/Ormete. Vedi le norme generali in “Uso e Diritti” in home page.
Citation:
Relation: Donne di teatro a Roma ai tempi della mobilitazione femminista (1965-1985)Intervista a Bruck Edith di Fava Francesca e Giacobbe Borelli Maia, Roma, il 02/04/2016, Progetto “Donne di teatro a Roma ai tempi della mobilitazione femminista, 1965-1985”, Collezione Ormete (ORMT-04l) – consultata in URL:<https://patrimoniorale.ormete.net/intervista-a-bruck-edith/>, (data di accesso).
Materiali:
Documenti dell’archivio personale di Edith Bruck, fra i quali, mostrati durante l’intervista:
Ndr., Non si includono in questa bibliografia i romanzi e le poesie di Edith Bruck, e la letteratura critica su di lei (che comunque trascura il suo teatro)
Il teatro e il cinema di Edith Bruck:
- Sulla porta: commedia in tre atti, «Il Dramma», a. 46, n.7, luglio 1970, pp. 55-69
- Improvviso, sceneggiatura dell’omonimo film di E. Bruck, testo a stampa, Ufficio Stampa dell’I.N.C., Roma, 1979
- Per il tuo bene, programma dello spettacolo rappresentato alla Maddalena nella stagione 1973-74, Biblioteca Teatrale del Burcardo, Roma
Sul suo teatro negli anni della Maddalena:
- Teatro femminista alla Magliana, «Effe», a. II, marzo 1974, n.3, pp. 60-61 (su Mara, Maria, Marianna):
- Per il tuo bene di Edith Bruck(intervista con l’autrice), «Effe», a. II, luglio-agosto 1974, n.7-8, p. 68