Intervista a Reggi Sergio

ORMT-07PRd

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Primi innamoramenti col teatro,
adolescente
Da ragazzo innamorato dell’opera lirica. L’ambiente e consuetudini del Teatro Regio negli anni Cinquanta, al tempo delle corse al loggione, prima delle code al botteghino.
Innamorato anche dei teatri di rivista. Le compagnie di Tognazzi, Macario, Riva a Parma coi genitori, poi di nascosto anche da solo. Ricordi di Walter Chiari e dei dispositivi dell’intrattenimento comico.
Altro spettacolo importante: L’Amleto con Gassman.
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Ingresso al CUT di Parma
Attraverso Giorgio Belledi, amatore appassionatissimo di teatro, conosciuto per caso giocando a carte ai giardini; era l’epoca di Franco Ferri, regista del CUT, appassionato di Plauto e Terenzio, eleganti stilizzazioni.
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Il CUT nei secondi anni Cinquanta
Belledi lo invita a conoscere il teatro dall’interno. Si provava la sera nelle sale dell’AUP, Associazione Universitaria Parmense (sala da ballo tre sere a settimana). Il CUT non era realtà completamente universitaria, attori e attrici in maggioranza venivano dal teatro amatoriale locale, dal parrocchiale, dalla filodrammatica, come il Piccolo Teatro di Parma. Si provava solo certi orari (la sera) perché i non studenti lavoravano; Lallo (Gianfranco Ilari) alla Bormioli, Francesco Sciacco e Zucchi in banca… Pochissimi gli studenti, e poi la questione femminile, disdicevole allora per una ragazza la passione per il teatro. Fra le poche donne Laura Benassi, studentessa universitaria, Paola Conti, Luciana Negrini.
00:04:16
Battute d’arresto,
crisi dell’epoca Ferri
Aneddoto, l’incidente del materasso mancante.  Epoca di impasse del CUT, Ferri in crisi e depresso, la linea degli spettacoli plautini e terenziani in crisi…Ferri aveva immaginato il teatro universitario come trampolino verso la scena professionista.
00:06:07
La mostellaria, il Teatro romano di Sarsina, il Festival fra Cinquanta e Sessanta
Ferri torna per La mostellaria di Plauto, Reggi faceva una particina di servo insieme ad un compagno, Allodi. Portata in scena al teatro romano di Sarsina, ‘invenzione’ del teatro universitario di Parma per trovare posti dove proporre Plauto (in seguito a Sarsina anche Il Bagno di Majakovskij). Continua il vuoto di potere, chi gestiva il Festival era disinteressato alla compagnia, anche se si condivideva l’ufficio… Reggi ricorda Andrea Borri, Armando Palazzino, Oddone Pattini, poi fidanzato di Chiara Valentini, Emanuele Pirella, che poi ha fatto con Tullio Pericoli TV e pubblicità.
00:10:40
Reggi direttore del teatro universitario. Rifondazione su nuove basi
A 20 anni arriva l’offerta di dirigere il teatro universitario, ripercussioni serie sugli studi, 24 ore al giorno dedicate al TU, sempre in ufficio, impara a battere a macchina, accetta a patto di aver le mani libere su programmazione e repertorio del TU. Assolda Francesco Pettenati, di ritorno a Parma dopo qualche anno di teatro professionista con Memo Benassi e al Piccolo Teatro, per un corso di recitazione (poi diventato importante penalista a Parma); anche col suo aiuto scelta di Woyzeck, mai allestito in Italia.
00:12:39
Woyzeck e la regia di Pressburger
Woyzeck pietra importante della sua storia professionale, lo rifarà a Milano da professionista al Piccolo Teatro, regia. di Virginio Puecher, edizione curata da Zampa che aveva trovato le varie stesure, lavoro sulle ‘ferite’ del testo, approccio psicanalitico.
Il Woyzeck del teatro universitario per la regia di Giorgio Pressburger: arrivato in Italia col fratello Nicola ai tempi della rivoluzione ungherese; tramite Nicola, iscritto a Economia e commercio a Parma, Giorgio, che era studente in Accademia a Roma con Costa, accetta la proposta di regia. Ricordi dei due fratelli, loro personalità. Riflessioni su Costa, come i suoi insegnamenti sono entrati nel bagaglio del teatro universitario. Pressburger firma la regia sotto pseudonimo, Giorgio Longaro; progettano anche altri allestimenti, come La favola del figlio cambiato, poi non realizzati.
00:16:52
Le risorse economiche del CUT, i finanziamenti ministeriali
Prima della direzione Reggi pochissimi soldi, li metteva Ferri di tasca sua o li dava il Festival, che aveva voluto la compagnia. Reggi fa domanda per ricevere finanziamenti dal Ministero (*quale?), a sorpresa inizialmente 500.000 lire, che nel giro di due anni crescono a 10 milioni.
00:18:40 Scenografie mobili e spettacoli: Il Bagno Le scenografie erano spezzati che si potevano portare sul tetto della macchina, per Il Bagno scenografia molto bella, stilizzata, realizzata da Raimondo Passauro, tutta di tele che andavano inchiodate a catinelle.
00:19:45
Un nuovo regista: Bogdan Jerkovic. Disagi relativi alla trasmissione della sua memoria (cittadinanza onoraria a Parma)
Come Jerkovic approda a Parma. Si trattava di trovare un buon regista; i dirigenti del Festival suggeriscono Bogdan Jerkovic, regista professionista a Zagabria, da allora lui non lascia più il CUT e l’Italia. Forte legame d’amicizia fra i due e relative famiglie. Reggi si toglie “un sassolino” dalla scarpa: quando a Parma gli si dà la cittadinanza onoraria tutto viene organizzato senza consultarlo e invitandolo solo da spettatore all’ultimo momento …  Come Jerkovic aveva accettato la proposta del CUT nonostante la modesta offerta economica.
00:25:15
La linea delle avanguardie con Bogdan Jerkovic
Reggi innamorato del futurismo e delle avanguardie storiche (sua collezione acquistata dal Centro APICE di Milano, digitalizzata). Lui e Jerkovic si orientano su Il bagno di Majakovskij, poi su Ubu Roi di Jarry. due splendidi spettacoli. Si tenta anche una Mandragola, meno riuscita. Situazione del teatro italiano di allora: un periodo di passaggio da un teatro decisamente borghese (Compagnia dei giovani, bravissimi) a Ronconi che sparigliava le carte con I lunatici… Ma andando all’estero, ai festival, quel modo di fare teatro il CUT lo conosceva da tempo…   Ricordi del Teatro della Vallonia, l’arricchimento culturale grazie ai Festival del teatro universitario. Così si arrivò a Beckett, poi Ubu Roi, che vince a Erlangen (si riferisce alla Studententheaterwoche ndr.) il premio come migliore spettacolo e miglior attore… “La serata più bella della mia vita”.
00:29:00
Ubu Roi premiato a Erlangen
Ricordi di Erlangen, il festival più importante, il livello culturale notevole, gli spettacoli importanti, ricorda un Gatto con gli stivali degli studenti tedeschi… Quell’anno Ubu Roi era ultimo in rassegna… e la vittoria è stata una sorpresa. Divagazione su rapporto difficile con la memoria: Reggi confessa di aver bruciato tutti gli album che aveva fatto con la raccolta della rassegna stampa… I copioni… le cose da professionista. Ricordo commosso di quella vittoria inaspettata, a giochi già fatti, annunciata ad apertura di sipario alla fine dello spettacolo. Ricordi di un’altra vittoria ad Arezzo.
00:32:23
La rassegna del teatro europeo sulla piccola scena a Berlino
Partecipazione di Ubu Roi alla rassegna del teatro europeo sulla piccola scena a Berlino, non era un festival universitario, c’era anche il Living Theatre; la mostra fotografica di Renate Mangoldt (ndr. libro edito, cfr. bibliografia); Mangoldt regala gli originali a Reggi, che li mostra. Ricordi di Berlino: l’offerta ricevuta e rifiutata di lavorare con un gruppo professionista.
00:36:50
Dirigere il CUT
La proposta di dirigere il CUT ricevuta di ritorno dalla tournée a Istanbul e le ragioni: la cultura, l’impegno, lo stipendio (500.000 lire), le condizioni: mano libera sulle scelte di direzione e politica artistica.
00:38:29
Dopo il CUT
Ricordi di un amico d’infanzia e del loro legame; ricordi dei ruoli interpretati a teatro da professionista, dopo il CUT: Prospero, Shylock, 8 anni con Massimo Castri, la gelosia di Renato Borsoni, direttore del CTB; con Castri interprete di Hedda Gabler… la malattia; l’operazione; con Castri al Fabbricone, rinuncia a lavorare in Ifigenia in Taulide per problemi all’udito; mancanza di notorietà.
00:44:50 Mancanza di notorietà Reggi non si è messo in wikipedia, si dichiara troppo snob per farlo, confessa il narcisismo suo e tipico degli attori, confessa anche il dispiacere di questa oscurità.
00:46:50 Considerazioni varie su teatro e cinema Il periodo degli anni ’60-’70 molto ricco da ogni punto di vista… Considerazioni sui registi: Castri agli attori chiedeva più astrazione, Peter Stein invece più concretezza. Riflessioni su cinema e teatro, sugli attori americani e francesi, e sul cinema italiano di oggi. Reggi cinefilo, scontento degli attori italiani. Quando il teatro è bello è esperienza più intensa del cinema, ma succede molto più di rado…  Commenti su un film di Cristina Comencini. Sui film in TV e il loro diverso registro.
00:55:20
La carriera da professionista: il periodo in TV
Prime esperienze da professionista: più facile per i ragazzi del CUT passati al Collettivo… Due anni in TV, con Bosetti e Raffaella Carrà per uno sceneggiato televisivo, ruolo del cattivo. Le offerte di lavoro ricevute, Dopo Finale di Partita (col CUT) che vince ad Arezzo, offerte di lavoro con Dario Fo, con altri, rifiutate. Nel mezzo, laurea mancata e storia dell’otite (Per una otite presa ad Istanbul, viene riformato dalla leva militare, per un’altra otite anni dopo e conseguenti problemi d’udito si è ritirato dalle scene). L’entrata in RAI con ‘I giovani di Morandi’ tramite selezione provino e corso di formazione, in sostituzione di un ragazzo che si era suicidato…
01:06:09
Bilancio di vita professionale, inquietudine, vita non facile
CV universitario: passa da ingegneria a geologia, ma non completa gli studi. Il sogno di tutta la vita: “semplicemente fare”, lavorare. I promessi sposi con Bolchi. Ricordi di occasioni mancate: una parte con Renato Rachel. Insoddisfazione, irrequietudine. Bogdan Jerkovic gli diceva “hai tutto per far l’attore, stai attento al carattere”. Attore con Albertazzi … Rinuncia a fare una propria compagnia… Commenti su Lavia, Orsini, attori che hanno avuto notorietà han puntato tutto sulla professione, dimenticando tutto il resto; diversamente per lui, accanto al fare, era poi importante la famiglia, gli affetti…
01:14:13
Il ’68 e gli Stabili
Reggi non era già più col CUT nel ’68.  Ricordi degli Stabili, il Piccolo, contrasti con Paolo Grassi, poi allo Stabile di Torino lui considerato come sobillatore, periodo di politicizzazione, lui e altri chiedevano la co-gestione: il direttore, un rappresentante degli attori, uno dei tecnici. Nel ’68 Strehler uscito dal Piccolo, Grassi da arrogante era diventato vittimista. In scena era L’isola purpurea di Bulgakov…  Contrasti politici nel PSI che si riversavano sul teatro Il fattaccio, sul delitto Matteotti… Altre sue interpretazioni agli Stabili in quel periodo: La vita dello spazzino August G. Vespai politici…
01:21:02
Attore professionista dal ’64 in avanti prima a Roma alla RAI poi al Piccolo
Vicende RAI, interpretazioni nel programma I giovani di Morandi, poi proposta di Sbragia di andare a Milano col Piccolo a fare uno speciale adattamento dell’Enrico V al Palasport, attraverso un rimaneggiamento brechtiano, progetto che seguiva la bellissima Istruttoria messa in scena da Puecher, e come quello spettacolo lavorava con la tecnologia…. (ndr è Rappresentazione per Enrico V, da Shakespeare, regia di Puecher Virginio, debutto allo Stabile di Bologna nel 1968)

 

01:25:00
Ancora bilancio di vita e ricordi post CUT
Tante cose fatte, con fatica… Paragone con teatro universitario e Teatro Due: là un collettivo, mancanza di competizione (ricorda la soddisfazione reciproca e la non competizione con Ilari ai tempi del CUT), nel teatro professionista invece tanta competizione e fatica, litigi, risultati intensi guadagnati con sudore. Ricordi: in scena nella compagnia di Giorgio Albertazzi, Albertazzi e Proclemer “coppia aperta”. Il lavoro fuori e dentro gli Stabili, logiche analoghe: la paga, i camerini, il nome in locandina, la tournée. Aneddoti, litigi per i camerini…  Politica, eravamo tutti di sinistra. Ha detto tutto sul teatro universitario, per lui è stata solo una parte della sua lunga vita professionale.
Listen Audio Vai alla Scheda Biografica
Interview Duration:
  • 02:00:00
  • Registration Duration: File 1:
  • 00:08:35
  • File 2:
  • 01:40:37
  • Format: Wav M4a
    Type: Audio
    Language: Italiano
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    Intervista a Reggi Sergio di Chernetich Gaia Clotilde, Roma, il 19/04/2018, Progetto “La memoria dei teatri universitari in Italia (PRIN 2015. Per-formare il sociale)”, Collezione Ormete (ORMT-07PRd) – consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-reggi-sergio/ >, (data di accesso).

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