Intervista a Međimorec Miro

ORMT-13f

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L’incontro con il teatro e con il SEK

Nel 1961 i registi Bogdan Jerković e Ivo Sebelič lasciano il SEK; la generazione di studenti da loro diretta termina gli studi e “c’è un vuoto”. MM e Tomislav Kurelec, iscritti al corso universitario di letteratura comparata, vengono avvicinati da uno studente più grande che domanda loro se sono interessati a recitare. Già dal liceo entrambi frequentavano il gruppo teatrale della scuola diretto dal professor Drago Rubin: MM però non recitava, si vergognava e seguiva gli spettacoli da dietro le quinte.
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L’esordio da attore

MM debutta come attore del SEK nello spettacolo Cartoteca, diretto da Vanča Kljaković: lui e Kurelc recitano nel coro e indossano una barba posticcia; MM non dimenticherà mai l’odore del mastice con cui era attaccata. Nel 1963 il SEK partecipa con lo stesso spettacolo all’anniversario di fondazione dell’Università Jagellonica di Wrocław.
00:05:53

Međimorec e Jerković

Nel 1963 Jerković torna e comincia a lavorare a Goga. BS spiega che la piccola città croata è legata al nome di Slavko Grum, autore dell’opera Avvenimento nella città di Goga, che Jerković intendeva mettere in scena. MM è assistente del regista in quel periodo e, anche se lo spettacolo non viene realizzato, impara molto: il teatro, in particolare quello studentesco, deve essere impegnato nella società. L’influenza di Jerković nelle successive regie di MM è evidente in Ars longa, vita brevis e Vietrock.
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Ars longa, vita brevis e Vietrock

GGC: può dirmi qualcosa in più riguardo a Ars longa, vita brevis e Vietrock?

MM: Vietrock è del 1968 e nel settembre dello stesso anno sono partito per il servizio militare, chiudendo la mia esperienza nel teatro studentesco. E Jerković, tornato dall’Italia, ha allestito Seconda porta a sinistra di Alexander Popović.

<Breve interruzione>

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L’atmosfera dell’IFSK

GGC: Che atmosfera c’era in città durante l’IFSK?

MM percorreva ogni giorno Savska Cesta per raggiungere l’Università: nel settembre 1961 la strada dello Studentski Centar era affollata di giovani con striscioni e bandiere che annunciavano il primo festival. Per la prima volta così tanti giovani stranieri si incontravano a Zagabria; l’IFSK suscitava anche l’interesse della stampa nazionale.

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L’apertura culturale della Jugoslavia degli anni ’60

Nell’inverno 1962 Tomislav Radić invita MM a recitare nella commedia di Różewicz e lo spettacolo partecipa al II IFSK. In quel giro di anni inizia l’apertura politica della nazione: il ministro Aleksandar Ranković, molto vicino a Tito, vede nel SEK “un buon esempio d’apertura per la Jugoslavia”. Il SEK nasce nel 1956 e con le sue tournée gira l’Europa: Wrocław, Parma, Bristol, Istanbul, Erlangen. Aprire la Jugoslavia ai giovani, anche per mezzo dell’IFSK, significava creare “un ponte tra Est e Ovest”.
00:14:16

Il ruolo di Gavella e la prima edizione IFSK

BS e MM in croato si confrontano sul ruolo di Branko Gavella nell’IFSK. BS: Gavella, teatrologo e fondatore dell’Accademia di Arti Teatrali di Zagabria, supporta l’IFSK e vi partecipa da 80enne. La prima edizione del festival è in due parti: la prima si svolge e Zara e la seconda a Zagabria. MM sottolinea la vivacità dell’IFSK e ammette di non aver visto nessuno spettacolo della prima edizione.
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Le prestigiose ospitalità del festival

Dalla seconda edizione del festival MM entra a far parte del comitato organizzativo: è caporedattore dei bollettini, ma anche mediatore dei dibattiti nel 1962 e 1963. Negli anni dell’IFSK conosce molte compagnie tra queste il Gruppo Drammatico Universitario di Bucarest diretto da Andrei Şerban. La Mama Theatre, che assiste all’esibizione dei rumeni, invita Şerban a New York. MM ricorda anche la partecipazione di uno “spaventato” Tom Stoppard con un gruppo inglese.
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Segretario UITU

MM è segretario UITU dal 1965 al 1968 e gli succede Darko Gašparović. L’incarico permette di viaggiare (Darko Suvin, suo docente di letteratura comparata, come rappresentate UITU aveva visitato gli USA) e stringere amicizie: ricorda Len Graham di Leeds, un gruppo di studenti svedesi e lo scenografo americano dell’Ubu re della compagnia di Bristol (Karl Eigsti, ndr.).
00:20:34

L’Ubu re inglese e la compagnia di Lund

Ubu re di Bristol (Drama Department ndr.) è per MM una prima indimenticabile (a un anno dalla guerra in Jugoslavia lo mette in scena a Dubrovnik e al Teatar&TD): la scenografia in continua trasformazione lo incanta. BS ipotizza richiamasse al costruttivismo di Mejerchol’d. MM ricorda anche The Dwarf di Pär Lagerkvist messo in scena dal gruppo svedese proveniente da Lund (Studentteater ndr.)
00:23:52

Il legame con Parma e il FITU

L’impegno reciproco tra SEK e FITU: il legame con Parma si allenta all’inizio degli anni ’60 per colpa di spettacoli di scarso livello. La tendenza si inverte quando il SEK comincia a lavorare a Michelangelo Buonarroti di Miroslav Krleža. MM ricorda l’emozione di calcare il palco del Teatro Regio, “un teatro molto bello”, e la calorosa accoglienza dei parmigiani, “orientati a sinistra”. Gli attori del SEK ospitati presso case private: MM racconta un momento di festa e convivialità.
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I contatti con Ca’ Foscari e Arezzo

Il SEK visita Venezia di ritorno dal FITU del 1965: i primi rapporti con il gruppo di Ca’ Foscari risalgono all’inizio degli anni ’50. I contatti si interrompono nel 1967, nello stesso anno Ars longa vita brevis partecipa al festival di Arezzo.
00:26:59

Vietrock al XVI FITU

LISTEN AUDIO

Vietrock al FITU del 1968 è per MM un’“esperienza unica”: il giorno dello spettacolo, in seguito a uno scontro con la polizia, l’attore del SEK Ante Rumora viene arrestato e rilasciato. MM segue Vietrock da dietro le quinte: dopo le proiezioni di Rajko Grlić, una parte del pubblico applaude, l’altra fischia. Si raccolgono pareri divisivi anche il giorno seguente, durante il dibattito. MM è deluso perché Ars longa vita brevis e Vietrock sono spettacoli che hanno sempre riscosso successo. B.S: Perché metà del pubblico ha fischiato lo spettacolo? MM: Ero così colpito da quella reazione. Alloggiavamo in un hotel a 15 km da Parma, così quella notte ho fatto una lunga passeggiata dal teatro all’albergo. Ero così angosciato. Il resto dell’ensemble è rientrato in bus.

<Breve interruzione>

00:32:53

L’influenza di Jerković

GGC: Che tipo di spettacolo era Vietrock?

MM: Subiva l’influenza di Jerković. Su «Prolog», poco dopo Goga, dichiarava la necessità di un teatro impegnato in senso brechtiano, facendo riferimento alla sua esperienza a Parma. Perciò tutto il mio lavoro creativo si è fondato sull’idea di un teatro che deve riflettere lo spirito del tempo.

00:35:10

L’esordio da regista

Cenere e diamanti è la prima regia SEK di MM: il recital di poesie polacche ha “qualcosa di sperimentale”, il regista introduce musica e pantomima. Recitano nello spettacolo Zlatko Kauzlarić Atač, futuro regista e pittore, e Sandra Mladenović, mimo che godrà di fama internazionale dopo aver frequentato e insegnato presso l’Accademia di Jaques Lecoq.
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Serata letteraria di Novak

Serata letteraria di Slobodan Novak è il secondo spettacolo SEK diretto da MM e coincide con l’“inizio della liberalizzazione”. MM e BS si soffermano brevemente su Novak: è un importante autore croato, la cui storia personale è segnata dall’uccisone (per mano partigiana) dello zio sull’isola di Rab. Serata letteraria “è qualcosa di nuovo per quel tempo”: gli attori recitano tra il pubblico e la trama intreccia questioni politiche. BS e MM si confrontano, in croato, circa Novak.
00:41:15

Il teatro impegnato

Lo stile impegnato perseguito da MM: frequenta seminari su Brecht a Berlino, a Londra vede spettacoli e si interessa al lavoro del Lambda Theatre di Peter Brook e Charles Marowitz.
00:42:42

Due “incontri fortunati”

MM legge Vietrock di Megan Terry sul «The Tulane Drama Review», decide di tradurlo in croato e metterlo in scena. Ars longa, vita brevis nasce dall’incontro con una compagnia inglese che, di ritorno dal festival di Istanbul, fa tappa a Zagabria per l’IFSK e dona a MM il copione di John Arden. Lo spettacolo unisce film, pantomima e musica e riguarda l’attualità: a Zagabria si manifesta contro la guerra in Vietnam. Vietrock è il suo “sviluppo”, il suo “allargamento”.
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Teatro studentesco e politica

La società jugoslava accettava influenze esterne e la politica non interferiva, benché fosse sempre “molto vicina” al teatro studentesco. Nel cosiddetto Consiglio di facoltà alcuni membri sorvegliano l’attività del SEK. La compagnia è seguita in tutti i festival perché si temono defezioni: capitava che i membri di gruppi studenteschi, anche sportivi, scappassero dalla Jugoslavia approfittando delle trasferte. MM riporta che un membro del SEK, dopo aver incontrato una ragazza norvegese all’IFSK, ha approfittato della partecipazione della compagnia al festival di Erlangen per fuggire in Norvegia.
00:47:52

Membri dell’UDBA sorvegliano il SEK

MM è regista SEK ma anche allenatore quando la compagnia partecipa al FITU: sollecita tutti gli attori a controllare la regolarità dei loro passaporti senza accorgersi che il suo è scaduto. Il membro del Consiglio di facoltà che li accompagna – BS intuisce trattarsi di Marko Lehpamer – regolarizza, con una telefonata, la posizione di MM in circa un’ora. BS ha conosciuto Lehpamer durante un seminario alla radio: era un “osservatore”, censurava alcune “parole proibite”, apparteneva ai servizi segreti (UDBA) e si sincerava “che nessuno dicesse nulla contro la Jugoslavia”. BS spiega che all’epoca era nota l’esistenza di “una rete di informatori” del governo e che l’atteggiamento dei cittadini era “tra l’insicuro e il sospettoso”.
00:52:38

Teatro studentesco impegnato e sperimentale

GGC: Quanto la politicizzazione del teatro ha influito sulla chiusura dell’IFSK?

BS ripete la domanda in croato. MM: Nel 1971 ho diretto il mio primo spettacolo da regista professionista, in chiusura del festival di Dubrovnik, ed è stato interrotto e proibito. Ars longa, vita brevis, Vietrock e anche Zriniadu erano spettacoli politicamente impegnati.

<Breve interruzione>

MM cercava un teatro fisico: dopo l’esperienza con Jerković capisce il “potere altro” del teatro studentesco rispetto a quello professionale. Sperimenta, sulla scia del Lambda Theatre e di Brook, un nuovo mezzo di espressione. Non considera il suo teatro di propaganda, ma politico e impegnato.

B.S fa una osservazione in croato, per MM fare teatro significa interrogarsi su come “esprimere lo spirito del tempo”.

1:00:30 Saluti.
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Interview Duration: 01:15:00
Registration Duration: 01:00:59
Format: mp3
Type: audio
Language: inglese italiano croato
Subjects:
Original Document Placement:
  • ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma
  • Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova
  • Dipartimento Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, Università degli Studi di Parma
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Intervista a Međimorec Miro, di Govi Cavani Giulia, Zagabria, il 27/09/2024, Progetto “Il teatro dei festival fra locale e globale. Ripensare la scena italiana fra gli anni ’50 e gli anni ’70 (PRIN 2022)”, Collezione Ormete (ORMT-13f), consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-medimorec-miro/ >, (data di accesso).

Relation:
Bibliography:
  • Međimorec Miro, Studentsko kazalište. Što i kako, in “Prolog. Kazališni časopis”, 1968, 1
  • Međimorec Miro, Kazalište izvan institucija. Okrugli stol Prologa, in “Prolog. Časopis za kazalište i ostala pitanja kulture”, 1973, 27
  • Međimorec Miro, Studentsko kazalište, in “Kazalište: časopis za kazališnu umjetnost”, 2008, 11
  • Međimorec Miro, Diplomatske i druge priče, Zagreb, Naklada Đuretić, 2016