DESCRIPTION TRACCIA AUDIO B | ||
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Gli anni del cambiamento LISTEN AUDIO |
La trasformazione del FITU inizia tra il 1965 e il 1966. Dall’Aglio ricorda che lo spettacolo Fuenteovejuna di Lope De Vega (Teatro Universitario Nazionale di Spagna, Madrid) è costato l’esilio al regista e a mezza compagnia perché il finale non era stato approvato dalla censura franchista. Nel mentre il cambio di direzione del CUT di Parma avviene con l’Ubu re di Jarry e l’ingresso di Oddone Pattini e Chiara Valentini. In questi anni di forte mutamento le compagnie presentano spettacoli politici o d’avanguardia: Armand Gatti del Jeune Théâtre de l’Université Libre di Bruxelles propone Cronache di un pianeta improvviso, il CUT Bari Tuttobeckett (aspettando Godot), Marowitz l’Amleto, la Neue Bühne dell’Università di Francoforte Fuoco dalle caldaie di Toller e Mario Ricci Solomè e Sacrificio di Edilizio. Con L’ispettore generale il CUT di Parma vorrebbe fare uno spettacolo politico, ma la messa in scena tradizionale delude l’aspettativa. | |
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La direzione del XV FITU
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Dall’Aglio dirige il FITU del 1967 e ripercorre tutti gli spettacoli della rassegna. La compagnia di Francoforte politicizza un testo tradizionale, il Teatro 38 di Cracovia è una “costola di Kantor”, il CUT mette in scena il Gargantua di Rabelais e Operette morali di Leopardi con un rimando a L’uomo a una dimensione di Marcuse, mentre The Knack della Dramatic Society di Bristol è basato sull’omonimo film di Richard Lester e il Living Theatre propone L’Antigone di Brecht. L’intervistato considera quest’ultimo uno degli spettacoli più emozionanti della sua vita e rammenta la delusione provata rivedendolo nella riedizione del 1978. Varie riflessioni su entrambe le edizioni, messa a fuoco della potente cifra del Living. | |
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I temi del ’68 negli spettacoli dei teatri universitari |
The Brig del Living Theatre consisteva in un’ora di allenamento militare: era uno spettacolo coerente con il ’68. A proposito del’68 e della Guerra in Vietnam anche Vietrock del Teatro Sperimentale Universitario di Zagabria. Anche l’happening di Lebel è coerente con questo clima di contestazione: sale sul palco e invita tutti a seguirlo perché “tutti possono fare teatro”. | |
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Il teatro-metafora brechtiano LISTEN AUDIO |
La scelta di portare in scena un teatro politicizzato che non si annullasse nel gesto politico diretto era condivisa con Nancy e con il CUT di Firenze. Brecht parla per primo di questa necessità e contiene gli elementi giusti per fare “teatro-metafora”. Dopo le messe in scena de L’eccezione e la regola – portata soprattutto nelle scuole – il gruppo di Parma allestiva sul posto una mostra sulla questione operaia slegata dalla scenografia, ma con espliciti rimandi al significato dell’opera. | |
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XVIII FITU
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FITU 1970: non si accettavano spettacoli non avessero contenuto eversivo e politicizzato. Il CUT propone Orazi e i Curiazi di Brecht con la regia di Flavio Ambrosini. | |
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Orazi e Curiazi a Rimini |
Lo spettacolo del CUT Orazi e Curiazi era nato, però, per essere portato sulle spiagge di Rimini. Il CUT intercettato dalla polizia trova modi alternativi per metterlo in scena: allestire una bancarella sulla spiaggia e recitarlo senza parole. Alla fine dei tre quadri di cui lo spettacolo si componeva era prevista la lettura di brani di Che Guevara e Marx. | |
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L’abbandono del Regio |
Tra la contestazione di Santo Stefano e l’uscita del FITU dal Teatro Regio nel 1969 c’è un legame, nonostante la prima fosse un’iniziativa del movimento studentesco: il rifiuto del teatro borghese. Il CUT aveva già deciso di portare i suoi spettacoli nelle scuole, nelle fabbriche, nelle piazze e di organizzare il FITU altrove. | |
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Il valore del decentramento |
Le recite alla Salamini occupata erano un gesto simbolico, un atto di solidarietà: la compagnia cercava di fare teatro dove la gente potesse andare con più spontaneità e desiderava attrarre un pubblico nuovo, che a teatro non era mai stato. Ricordo di alcune azioni teatrali sullo stile del Living inerenti alla fabbrica Salamini. Per il CUT era importante portare gli spettacoli nelle scuole e nelle fabbriche della città. Il gruppo di Parma recita anche all’Ospedale psichiatrico di Colorno, ma solo dopo l’occupazione e non durante. | |
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XIX FITU: la scelta del teatro popolare |
Nel 1973 il FITU è dedicato al teatro popolare e alla ricerca delle sue identità: Giovanna Marini cantava, il Lokomotive Kreuzberg di Berlino raccontava storie tramite il rock, il CUT con il magnetofono era andato alla ricerca delle tradizioni popolari, c’erano spettacoli di pupi siciliani e maggi drammatici. Dall’Aglio, per quest’edizione, parla di etno-impegno e ricorda il disinteresse della stampa: il teatro di ricerca romano andava per la maggiore, malgrado il FITU proponesse addirittura tre film su Brecht, mai proiettati assieme in Europa. | |
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Convegno artaudiano e rapporti con la stampa |
Forte disinteresse della stampa anche in occasione del convegno su Artaud organizzato al FITU del 1966. Solo due mesi dopo il convegno la rivista “Sipario” pubblica un numero speciale sul Teatro della Crudeltà senza nemmeno menzionare l’evento di Parma. Dall’Aglio sostiene che la stampa non volesse “prendere lezioni dalla provincia”. |
- ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma
- Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova
- Centro Studi Movimenti Parma – CSMP, Via Saragat 33/a, 43123, Parma
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Citation
Intervista a Dall’Aglio Gigi, di Becchetti Margherita, Parma, il 01/09/1999, Progetto “La memoria dei teatri universitari in Italia (PRIN 2015. Per-formare il sociale)”, Collezione Ormete (ORMT-07PR-Ac) consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-dallaglio-gigi/ >, (data di accesso).
Relation: Bibliography:- Becchetti Margherita, Il teatro del conflitto. La compagnia del Collettivo nella stagione dei movimenti. 1968-1976, Roma, Odradek, 2003.
- Dall’Aglio Gigi, Il teatro dall’interno della sua pupilla. Within this O, Parma, Nuova Editrice Berti, 2021.
- Dall’Aglio Gigi, Quattro storie di negri e teatro, Parma, Nuova Editrice Berti, 2021.
- Gandolfi, Roberta, Nozze d’oro con il teatro: Gigi Dall’Aglio e una diversa memoria della scena italiana, in “Culture teatrali”, n. 30, 2021.
- https://www.teatrodue.org/gigi-dall-aglio/