00:00:00 Lettura liberatoria |
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00:00:58 La passione per il teatro |
La passione per il teatro nacque dall’esigenza di sfogare la fantasia e rappresentare la realtà fin dall’infanzia (soprattutto gli eroi dei fumetti, per distrarsi dalla guerra). |
00:02:12 La formazione teatrale tra Pistoia e Firenze |
Si iscrisse all’Accademia del Ceppo di Pistoia per recitare nella compagnia dei filodrammatici, guidata da Rafanelli: ricorda Lo specchio lungo di John Boynton Priestley, La cara ombra diJacques Deval. Grazie all’ambiente pistoiese riunito intorno al premio Vallecorsi, potè frequentare i teatri di Firenze, dove ricorda di aver visto l’Otello con Vittorio Gassmann e Salvo Randone e Porgy and Bess di Gershwin. Pulsione verso il nuovo e la ricerca. |
00:05:10 Roma: l’Accademia e la televisione |
Ottenne una borsa di studio all’Accademia Silvio d’Amico. Al saggio di fine terzo anno, di cui era protagonista, assistettero, tra gli altri, Strehler, Squarzina e Chiesa. Era nota la conflittualità tra i teatri di Genova e Milano. Pur avendo una scrittura pronta con la Stabile di Genova, la rimanda per lavorare con Guglielmo Morandi in televisione (sostituendo un attore più noto), con un netto cambio di repertorio rispetto alla formazione in Accademia. |
00:08:00 L’ingresso allo Stabile |
Finiti i due anni in tv ricevette la proposta di sostituire Claudio Camaso, fratello di Gian Maria Volonté, con cui era amico, in Ciascuno a suo modo con Luigi Vannucchi, Alberto Lionello. Lo spettacolo fece una tournée europea che toccò Vienna, Polonia, Russia, Mosca, Minsk insieme ai Due gemelli veneziani con protagonista Lionello. Fu un’esperienza straordinaria e un grande successo. Li accompagnarono Squarzina, Giuranna e altri. La scena di Pierluigi Pizzi comprendeva tre palchi girevoli. Pagliai racconta il ruolo suo e di Paola Mannoni nello spettacolo. |
00:11:08 Successo della tournée russa |
Ricorda i fans di Mosca e Varsavia che preferivano Pagliai e Arnaldo Bagnasco ad Alberto Lionello. Il teatro russo era molto tradizionale. Il pubblico apprezzava l’ironia. |
00:13:25 Attualizzazione dei classici e pubblico straniero |
Importanza di coinvolgere il pubblico grazie all’attualità che i classici come Checov, Pirandello, Shakespeare e Goethe contengono. Fuori dall’Italia la drammaturgia italiana era molto nota, considerata all’avanguardia. Sulla stessa rotta della tournée erano già passati la Compagnia dei Giovani di De Lullo, Falk, Guarnieri ed Eduardo De Filippo, che era diventato per i russi un classico come Dostoevskji in Italia. |
00:15:40 Corte Savella di Anna Banti |
Tornati in Italia recitò in Corte Savella di Anna Banti, regia di Squarzina. Inizialmente una scena era stato data al gruppo di avanguardia di Quartucci. Squarzina aveva dato loro la massima libertà, ma il lavoro di smontaggio della scena non era riuscì. Lo spettacolo fu poi un grande successo. |
00:17:38 I primi anni romani |
Nel 1963, quando Pagliai era già un “semidivo”, poté fare il militare-accompagnatore di un grande invalido di guerra, in modo da poter continuare a lavorare. Allo Stabile di Roma con Franco Parenti intraprese quella che diventerà la sua carriera, un percorso importante che lo porterà a lavorare con bravi sceneggiatori, anche in televisione, e a coprodurre in prima persona i suoi spettacoli che quasi sempre passavano da Genova. |
00:19:45 Genova negli anni ’60 |
Ricordi genovesi: nottate con Fabrizio De André, Gino Paoli ed altri. Genova era una città fiorente ed innovatrice in teatro, musica, architettura; una città movimentata ma anche rilassata, con locali sempre aperti. |
00:21:50 Genova, Milano e la cultura teatrale. Il rispetto per il mestiere del teatro |
Tra Genova e Milano erano concentrati i migliori attori dell’epoca: da Tino Buazzelli a Tino Carraro, Alberto Lionello, Turi Ferro, Vittorio Gassman, Salvo Randone. Grandi registi e grandi compagnie: rispetto per il luogo teatrale e il lavoro, grande etica professionale. Confronto con l’attualità e con i giovani. Ricordo del silenzio assoluto già mezz’ora prima della recita, in particolare negli anni di collaborazione con la Compagnia di De Lullo. |
00:25:00 Gli anni della codirezione Chiesa-Squarzina |
Ricordo della codirezione di Ivo Chiesa e Luigi Squarzina: affrontavano testi importantissimi (Ibsen, Sartre, Goldoni) e c’era una lotta tra Genova e Milano. A Genova c’era più apertura alla nuova drammaturgia e ad un nuovo tipo di spettacolo (ne è esempio Luca Ronconi); si faceva un teatro più di ricerca e questo attirava attori come Mariangela Melato. |
00:26:45 Un debito pagato |
Ricordo della collaborazione con Melato in Un debito pagato di Osborne. La possibilità di mettere in scena un testo contemporaneo permetteva di sfruttare le situazioni politiche e teatrali del momento. |
00:28:14 I ricordi dei testimoni della fondazione dello Stabile |
Pagliai è entrato in ritardo rispetto ad Eros Pagni, Omero Antonutti, Gianni Fenzi, Giulio Brogi, Giancarlo Zanetti, per questo è stato meno coinvolto rispetto a questa nuova visione teatrale. Atmosfera di novità a Genova e interesse di Chiesa e Squarzina per gli attori formati all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e per i giovani in generale, che venivano assunti con scrittura annuale. |
00:31:30 Partecipazione del pubblico cittadino |
Apertura del pubblico genovese. |
00:32:04 Marco Sciaccaluga |
Il teatro universitario. Sciaccaluga ha raccolto l’eredità dello Stabile: quando Pagliai coproduceva i suoi spettacoli cercava Sciaccaluga (come per Giù dal monte Morgan). |
00:33:48 Primo ricordo dello Stabile |
Pagliai ricorda la piacevolezza e il divertimento di un luogo di ricerca teatrale. |
00:35:00 Saluti e lettura della liberatoria finale. |
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Citation:
Relation: Bibliography:Intervista a Pagliai Ugo di Manfreddo Federica, Genova, il 30/01/2016, Progetto “Memoria e Stabilità. Il teatro di Genova tra fonti orali e fonti sonore”, Collezione Ormete (ORMT-08d) – consultata in URL:<https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-pagliai-ugo/>, (data di accesso).