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Primi minuti introduttivi. Primo spettacolo con Quartucci, La fantesca Letture-spettacolo con Quartucci all’Unione culturale Titus Andronicus di Aldo Trionfo Lavoro teatrale. Valeriano Gialli non assiste alle prove dello spettacolo a Torino ma va direttamente a Venezia, quindici giorni prima del debutto. |
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00:04:39-00:07:58 | I ricordi dello spettacolo. Impressioni molto diverse rispetto a quelle di uno spettatore. Comincerei così. Il lavoro teatrale era molto diverso per esempio da Aspettando Godot. Potrei dire che, se in una metafora Aspettando Godot era rispetto all’ortodossia del teatro una rivoluzione luterana, nel Lavoro teatrale Carlo attuava una rivoluzione atea. D’accordo? Che credo possibile anche per la sua strettissima collaborazione con Kounellis, in questo spettacolo (00:05:43-00:06:23).Molto diverso anche dai Testimoni. “Il rapporto fra testo e spettacolo era completamente stravolto in Lavoro teatrale. Non c’era una trama che si potesse seguire. Tutto era esploso in frammenti minuti. Gli attori avevano rapporti e dialoghi fra loro solamente all’interno delle 5 coppie ma non tra una coppia e l’altra. Tuttavia le coppie agivano in contemporanea” (00:07:20-00:07:53).
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00:07:59-00:11:31 | Non c’era un filo conduttore da seguire, né per lo spettatore né per l’attore. Difficoltà in prova “Non avevamo più punti di riferimento. Né nuovi, né tradizionali” (00:08:19-21). Durante le prove, gli attori oscillavano fra l’entusiasmo e lo scoramento. Lo spettacolo metteva in crisi tutto il lavoro teatrale precedenti. I più giovani erano meno in crisi. Noi come attori non riuscivamo più a creare. A un certo punto è venuta a mancare la motivazione ad andare avanti. Scena di Quartucci che improvvisa e lecca il pavimento. Scena sconvolgente che induce gli attori a riprendere il lavoro di prova. Dopo ciò la compagnia ha ripreso a lavorare. “Non ha più parlato. Era invasato. Ha fatto, ha iniziato ad agire, a muoversi, dopo un quarto d’ora si è inginocchiato per terra a ha cominciato a leccare il pavimento […] una cosa straordinaria, sconvolgente anche nella sua simbologia assolutamente non premeditata… si è messo a leccare come un cane che lecca il suo padrone […] Gli attori, sconvolti, hanno ricominciato a lavorare”. |
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00:11:32-00:13:56 | Lavoro degli attori in prova. Lavoro sui compiti. Ognuno lavorava sulla sua coppia, ciascuno su materiali verbali forniti da Roberto Lerici. Carlo non indicava nulla, dava delle suggestioni parlando magari anche quattro ore di seguito. Note di regia di Carlo descrivono le intenzioni che c’erano dietro lo spettacolo ma in fondo anche lo spettacolo stesso. |
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00:13:57-00:15:15 | Lo spettacolo era costruito estremamente bene come un inno poetico artistico […] costruito per mettere in crisi ogni ruolo teatrale. | |
00:15:16-00:19:19 | Nessuna improvvisazione durante lo spettacolo solo durante le prove. Se qualcuno avesse fatto dei cambiamenti lo spettacolo poteva procedere. Le coppie non interagivano mai. Lo spettacolo era molto provocatorio e tuttavia era costruito con una quarta parete molto solida. Eppure lo spettacolo era fatto per provocare negli spettatori una reazione. |
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00:19:20-00:31:24 | Lo spazio scenico. I quadrati ricavati in platea come piccoli spazi scenici aggiuntivi. Lì si svolgeva la prima scena. Contatto ravvicinato attori spettatori. Quarta parete. I cani sul palcoscenico che richiamano l’opera di Kounellis coi cavalli esposta alla Biennale di Venezia. Lo spettatore che inizia ad abbaiare. |
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00:31:25-00:35:01 | Crisi degli attori. Episodio di Roberto Vezzosi che invece di entrare in scena si è buttato in un canale invece di entrare in scena. È poi entrato 30 minuti dopo tutto grondante di acqua. Che fosse finzione o realtà, non lo so. Note di regia | |
00:35:02-00:46:06 | Inizia a parlare del momento più importante: l’interruzione dello spettacolo da parte di Quartucci. Ritorna a descrivere lo spettacolo. Dopo che i cani sono usciti di scena le coppie hanno iniziato ad agire uscendo dai loro spazi in platea e hanno preso possesso del palcoscenico. Inizio della costruzione di un muro con sassi. Alcune coppie si inseguivano, litigavano… Valeriano Gialli e Tullia avevano poche battute. Remondi faceva entrambe le parti (perché aveva ingoiato la sua Lei). Uno spettatore inizia a tirare fagioli sul palco: prende l’avvio l’ultima parte dello spettacolo in cui Lavoro teatrale si fa a tutti gli effetti opera aperta. Episodio del critico che sale sul palco e usa la bicicletta. Opera aperta |
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00:46:07-00:49:50 | Gli attori in parte interagivano con gli spettatori. Domenicaccio ha inseguito il critico in bicicletta. Reazione degli attori. Apertura del tetto che provoca panico. Interruzione dello spettacolo da parte di Quartucci |
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00:49:51-01:59:46 | Domanda: sulla compresenza fra attore e materiali concreti. I materiali di Kounellis Ibridazione fra attore e operaio. Recitazione finta ma reale, autentica. La ricerca della verità e Stanislavskij. Ma in Lavoro teatrale l’attore non fa solo l’atto autentico si trova anche in una condizione (l’intervento degli spettatori) imprevista che costringe a un altro tipo di verità. |
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01:59:46-01:02:00 | D. C’è consonanza con il Living? R. Valeriano Gialli e il Living. Incontro con Beck a Genova. | |
File II | ||
00:00:01-00:04:14 | Valeriano spettatore di Mysteries a Bologna. Esperienza reale, improvvisata. | |
00:04:15-00:05:29 | Histoire du soldat. Lunga scena improvvisata con Quartucci. | |
00:05:30-00:11:32 | Le prove con Quartucci. Nessuna indicazione. Ricordo del Tamerlano a Sidney. A Erice Panoramico Hotel di Blunda. Valeriano Gialli e le prove. Il Baal di Brecht. I giganti della montagna regia di Quartucci. Per Lavoro teatrale nessuna prova generale. Il quarto di bue nelle prove non è mai entrato. |
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00:11:32-00:15.13 | La radio e Carlo Quartucci. Il collage e il montaggio. Cartoteca. | |
00:15.14- 00:21.07 |
Lavoro teatrale come “coronamento dell’attaccamento al teatro”. Note di regia di Quartucci sono lo spettacolo. Il finale. Il ruolo di Lerici. | |
00:21.08-00:23:10 | La presenza di Kounellis. Lerici alle prove. | |
00:23:11 | Carlo Quartucci presenza assoluta. Parentesi breve sulla Fantesca. Rino Sudano parlava molto con Quartucci. Claudio Remondi aveva tutto un modo suo, naif. | |
Conclusioni |
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Interview Duration: 01:30
Registration Duration: File 01: 01:02:00 File 02: 00:27:09
Format: Mp3 Wav
Type: Audio
Language: Italiano
Subjects:
Original Document Placement:
- ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma
- Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova
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Citation
Intervista a Gialli Valeriano di Donatella Orecchia, Roma, il 15/10/2019, Progetto “Carlo Quartucci. Vent’anni di memoria”, Collezione Ormete (ORMT-010e) – consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-gialli-valeriano/ >, (data di accesso).
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