Macchia Giuliano
Mazara del Vallo – 12/02/1945
- Professione: Architetto
- Attualmente: Quiescenza
Laureato in Architettura presso l’Università degli Studi di Roma dal 1973 opera nel campo del restauro, del riuso dell’edificato storico e della pianificazione urbanistica sia a livello locale che regionale e nazionale.
Tra le maggiori realizzazioni a Spoleto: il restauro ed il riuso dell’ala sud dell’ex ospedale di San Carlo Borromeo, di Palazzo Collicola, del Centro Congressi di San Nicolò, di Villa Milani, dell’Auditorium “della Stella”, di Palazzo Leti – Sansi, del Municipio, di Palazzo Pianciani. Nel 2014 sono terminati i lavori per la realizzazione del sistema di mobilità alternativa per Spoleto, progetto per cui ha ricevuto il premio internazionale E.S.T. – Enviromentally Sustainable Transport – da parte dell’O.E.C.D. (Organisation for Economic Co-operation and Development) a Vienna nell’ottobre 2000 ed il premio W.W.F. per l’ambiente nel 2001. Alla professione ha sempre affiancato lo studio e la ricerca sulla storia urbana locale producendo numerosi articoli. Tra i tanti allestimenti che ha curato si ricordano a Roma: “I due lottatori” di Michelangelo al Palazzo dei Conservatori, “Ritratto di Musico” di Leonardo al Giardino Romano e la “Resurrezione di Lazzaro” di Caravaggio a Palazzo Braschi. Tra le più recenti quelle su Obey a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, di Giorgio De Chirico alla Galleria d’Arte Moderna di Torino e su Leonardo da Vinci alla Galleria dell’Accademia di Venezia e presso le Gallerie Sabaude sempre di Torino. L’allestimento di “Michelangelo – Divino artista” a Palazzo Ducale di Genova è stato selezionato tra i tre finalisti del premio Golden Trezzini Award for Architetture and Design 2021 di San Pietroburgo. |
- Giuliano Macchia, Antonio Pendenza, Città aperta all’uomo: il progetto del sistema di mobilità alternativa del centro storico di Spoleto, in “Spoletium. Rivista di arte, storia, cultura”, 2011, 48.
- Giuliano Macchia, Spoleto: vedere il Novecento. Urbanistica e architettura dal 1940 al 1964, in “Spoletium. Rivista di arte, storia, cultura”, 2015-2016, 52-53.