Gradassi Giovanna

ORMT-14b

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Presentazione

Auto-presentazione di Giovanna Gradassi, nata e vissuta a Spoleto, figlia della proprietaria del Bar Neri (noto a tutti come Bar Nunziata). Nel 1958 G.G. ha diciannove anni e durante il periodo estivo, insieme a suo fratello Alberto, aiuta la madre nelle sue attività, il bar di famiglia e i due bar, quello del Teatro Caio Melisso e quello del Teatro Nuovo, presi in gestione proprio in quegli anni. Dopo aver compreso la portata della manifestazione, che avrebbe creato a Spoleto ricchezza e necessità di alloggi, la madre di G.G. decide di investire nella creazione della Pensione Aurora, accanto al Bar. Di questo periodo G.G. ricorda soprattutto l’incontro con i personaggi importanti, la Contessa Cristina Paolozzi, Alain Delon, Romy Schneider, Ornella Vanoni.
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La reazione degli spoletini alle stranezze dei due mondi

Secondo G.G gli spoletini non sono stati mai troppo scandalizzati da quelli che potevano sembrare personaggi famosi sopra le righe. Ma nei primi anni ricorda le transenne davanti al Teatro Nuovo, dietro le quali i cittadini guardavano incuriositi la più grande ed eccentrica mondanità politica, artistica e culturale di tutto il mondo. I pettegolezzi di certo erano all’ordine del giorno, per i litigi lungo le strade di Spoleto tra Renato Salvatori e Ornella Vanoni, o per Elizabeth Taylor e Richard Burton che prendevano il caffè nel suo bar.
00:10:30  Il Ristorante Il Pentagramma Dopo pochi anni dall’inizio del Festival la signora Cantelli (Iris Buccaglia ndr.), vedova di Guido Cantelli, discepolo di Toscanini, decide di aprire a Spoleto un ristorante, Il Pentagramma. La signora Cantelli era molto nota nel mondo dell’arte, per questo tutti desideravano un posto nel suo locale. Gli ospiti che Il Pentagramma non riusciva a ricevere si fermavano allora al bar Aurora, tra loro G.G. ricorda soprattutto Beatrice O’Brien, Guglielmo Marconi e i loro figli.
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I primi hippie

G.G. aveva una speciale simpatia per Allen Ginsberg, che le regalò un libro, e per i giovani della beat generation. Molti di loro vivevano nella Spoleto Sfera, provocavano qualche malumore nella città ma erano persone gentili e semplici. R.S.: Ricorda la polemica per le poesie di Ginsberg? G.G. risponde di no, perché lavorava e non aveva avuto occasione di andare a teatro molto spesso.
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Una nuova era: gli anni Novanta

In età adulta, per molti anni, G.G. ha vissuto a Roma, tornando a Spoleto soltanto nei fine settimana. Con la morte della madre, nel 1987, si trasferisce di nuovo nella città d’origine per prendersi cura del padre malato. A quell’altezza temporale era rimasta solo la Pensione Aurora, nel frattempo diventato Hotel, ma G.G. decide di utilizzare le sue cantine per aprire un nuovo ristorante, L’Apollinare. L’apertura, nel 1991, avviene in pieno Festival, con uno chef spoletino che aveva lavorato nei ristoranti stellati e che portava in città una cucina innovativa e allettante per moltissimi personaggi. G.G. ricorda Ray Lovelock, Catherine Spaak, Carla Romanelli, Ernesto Calindri. Le critiche degli spoletini non sono mancate negli anni, in particolare durante i periodi lontani dal Festival, quando il ristorante era privo della sua clientela più raffinata ed esigente.
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Vittorio Gassman e Sofia Loren

Due ricordi di G.G. al ristorante L’Apollinare. Il primo con Vittorio Gassman nel 1994, quando l’attore lavorava a uno spettacolo da presentare al Chiostro di San Nicolò e nel mese di prove con la sua compagnia tutte le sere mangiava al ristorante e rallegrava tutta la sala. Il secondo ricordo, il più importante, è quello con Sofia Loren, anni dopo, quando l’attrice arriva a Spoleto per sostenere il figlio Edoardo Ponti che debuttava come regista al Festival dei Due Mondi. L’amicizia tra G.G. e Edoardo Ponti porta Loren a cenare al ristorante L’Apollinare, e non, come era solito per i grandissimi personaggi, da Gian Carlo Menotti, dal quale Loren si reca soltanto la mattina seguente a colazione.
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L’impatto del Festival nelle economie e nella vita della famiglia Gradassi

EL: Quanto è cambiata la sua vita e quella della sua famiglia, le vostre economie, con il Festival? G.G risponde che la vera passione della sua famiglia è quella del lavoro e dell’impresa, la passione per il commercio. Le economie della città sono sicuramente cambiate, ma quelle della sua famiglia non sono aumentate molto perché è stato sempre più importante mettersi in gioco e lavorare, far felici i clienti.
00:43:50Conclusione Conclusione e  ricordo di giovinezza con l’amica Ermelinda, al Crostino Nero, ristorante noto dei primissimi anni Sessanta. Un signore e una signora distinti invitarono le due amiche al loro tavolo, poi a cena e al teatro: la signora era la Principessa Giovanna Pignatelli.
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Interview Duration: 01:00
Registration Duration: 46:56
Format: wav
Type: Audio
Language: italiano
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Citation

Intervista a Gradassi Giovanna, di Luciani Eleonora e Sacchettini Rodolfo, Hotel Aurora, il 04/07/2024, Progetto “Festival fra locale e globale. Ripensare la scena italiana fra gli anni ’50 e gli anni ’70 (PRIN 2022)”, Collezione Ormete (ORMT-14b), consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-gradassi-giovanna/ >, (data di accesso).

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