Intervista a Carbone Francesco

ORMT-02g

00:01:36 Anni Sessanta. Fotografare le manifestazioni di giorno e di notte gli spettacoli teatrali. Ricerca sulla forma fotografica: molti vuoti e pochi pieni. La fotografia in bianco e nero.
00:04:35 Le cantine teatrali a Roma e la fotografia. Le luci. Esaltare le diagonali.
00:05:55 La prima volta al Beat 72.  Luogo di discussione, di incontro, di lavoro. Giuliano Vasilicò.
00:09:22 Citati Alberico, Alberichino, Piero Marsili. Atmosfera al Beat e discussioni.
00:10:23 Lucia Poli e Vasilicò scontri per visioni differenti del teatro. Beat come luogo di incontro verso le 18.
00:12:09 La cultura musicale fra opera e teatri off. Nessuna fotografia alle prime dello spettacolo come scelta professionale.
00:15: 11 Nel 1982 fotografo di Pina Bausch. Nel 1973 tessera di fotografo professionista. Beat e altri spazi. Ricordo di Lydia Biondi
00:17:25 Al Teatro in Trastevere regia di Cederna. Vasilicò e le 120 giornate di Sodoma.
00: 19:25 Sintonia con la programmazione del Beat.
00:20:55 Alcuni spettacoli tradizionali al Teatro Argentina dove lavorava Tommaso Le Pera.
00:22.37 Come cambia la fotografia il Nuovo Teatro. La fotografia espande l’immagine, continua oltre all’inquadratura. Influienza del Nuovo Teatro.  Artigiano della fotografia. Lontano dal clichè del ‘fotografo italiano’.  Lo scatto che apprende
00:27:11 Metodo di lavoro. Cogliere il momento giusto.  Rapporto con il regista. Vasilicò. Luce. Gli errori.
00:33:13 Il vuoto. Attenzione a non scattare i vuoti del passaggio. La simmetria. Riflessione sulla fotografia. Bianco e nero.
00:37:00 Andare agli spettacoli quando c’era anche il critico di teatro. La ricerca di quegli anni, la costruzione del proprio essere. Dialogo.
00:39:11 Anni di grande arricchimento. Confronto con un oggetto che ‘riproduce’.
00:40:39 Fotografia e teatro: sembra che la fotografia cristallizzi il teatro. In verità no. L’importante è l’atteggiamento interno. Carpire la pesantezza stando in aria. Esempio la luce.
00:44:16 Le fotografia per i giornali: foto informative e nessuna ricerca formale. I teatrini andavano bene per questo. Lina Sastri.
00:46:45 Gli attori. Rossella Or. “Volevano le cose quadrate”. Nessuna foto censurata. Piuttosto autocensura.
00:50:17 Mutazione dei criteri con cui fotografare. In particolare nel passaggio alla fotografia di Pina Bausch. Uso del colore. Consiglio della Bausch. Cultura mediterranea al confronto con la cultura tedesca. Il movimento nella fotografia. Del 1982 fino al 2009 con la Bausch.
00:54:47 Béjar, Nureyev a Spoleto. Distanza e poco interesse. Pina Bausch unica con cui si crea una vera sintonia. Aste per dare il giudizio alle foto. Ricordo dell’avanguardia. Viso, gesto e movimento.
00: 58:10 Avanguardia della seconda generazione: una sorta di film in sequenza. Senza più la rottura. Ben confezionato. L’ambiguità e la poca chiarezza nel lavoro in Italia. Percezione di essere ‘altro’. “Bisogna essere presenti”.
01:02:25  “Balletto civile”. Coreografa di origine apache.
01:04:44 Tutto proviene da quegli anni. La spinta per andare oltre.
01:05:35 Visto Pinocchio di Carmelo Bene all’Argentina. Rigidità di Bene: sarebbero state necessarie fotografie tipo scultura. “Mi sentivo inadeguato. Sono un fotografo di strada, di movimento”.
01:07:54 Nessun legame con una compagnia particolare. Il rapporto con altri fotografi. Piero Marsini. Particolrmente bravo nella composizione. Donatella Rimoldi moglie di Nico Garrone, che lavorava con l’«Espresso».
01:11:11 Influenza della musica sul lavoro di fotografo. Il “tempo” del soggetto da fotografare, che non coincide con il tempo musicale e l’asimmetria del tempo della fotografia. Lo sdoppiamento. Rompere gli schemi.
01:14:47 Come si fotografa il silenzio: un palcoscenico sola, una sedia sola, una luce sola. Fotografare un urlo.
01:17: 23 Carlo Cecchi. La generositĂ  di Cecchi. La voce. Lavia. La dolcezza di Cecchi.
01:20:33 Spettatore al Beat di concerti.
01:21:43 Il tramonto del Nuovo teatro: 1981. Le produzioni stereotipate. La stampa. Franco Cordelli. Ruolo della fotografia nella stampa. Raramente indicato il nome del fotografo.
01:27:15 Prima esperienza con la macchina fotografica. 1970 in Polonia per tre anni. La mia vita è una fuga. Crisi personale. Lavoro presso una agenzia che vendeva film italo-polacchi. Diploma in Polonia in regia. Regia di Si ammazza la pecora la nera
01:32:44 Sitazione teatrale in Polonia. Fotografare Kantor. [mima]. La classe morta.
01:35:02 Ritorno in Italia. Vedere Roma tornando dalla Polonia fu terribile. La madre.
01:37:22 Il Living: un altro mondo, un’altra vita. Un’altra pazzia. Necessità di andare altrove.
01:40:45 Chiusura. Solo all’ICBSA e Museo dell’Attore.
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Interview Duration: 1:44:38
Registration Duration: 1:44:38
Format: mp3
Type: Audio
Language: Italiano
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Citation:

Intervista a Carbone Francesco, di Oliva Giada, Roma, il 01/08/2012, Progetto “Beat 72”, Collezione Ormete (ORMT-02g) – consultata in URL:<https://patrimoniorale.ormete.net/intervista-a-carbone-francesco/>, (data di accesso).

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