Salvo Daniele
Reggio Emilia – 1970
- Professione: Attore, Assistente alla regia, Regista.
- Attualmente: Attore, Regista.
Daniele Salvo (Reggio Emilia, 1970), si diploma ventiduenne alla scuola per attori del Teatro Stabile di Torino, fondata e diretta da Luca Ronconi.
Già a partire dall’anno successivo partecipa come attore alla maggior parte degli spettacoli firmati da Ronconi: da Aminta fino a Il sogno di August Strindberg. Nel mezzo, la rilettura di Peer Gynt di Henrik Ibsen, in cui interpreta il monologo della cipolla; il Moro in Sturm und drang di Max Klinger; Pietro il figlio, in Teorema di Pier Paolo Pasolini; Judas Cock in Davila Roa di Alessandro Baricco, Alèsa ne I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij e Giuliano Valdarena in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana che segna anche l’inizio della sua collaborazione con il maestro in veste di assistente alla regia. Nel caso dell’opera di Gadda il suo apporto, anche rivolto alla drammaturgia, gli ha permesso di indagare ulteriormente il metodo ronconiano, e la sua ‘maniacale’ attenzione alla scrittura. Questa caratteristica, unita al crescente interesse per lo strumento vocale che lo porta a intraprendere ciclici studi di foniatria e a collaborare con il medico foniatra e musicista Marco Podda, costituisce la costante del suo lavoro di regista, che lo vede affrontare con la stessa procedurale ‘umiltà di lettura’, Shakespeare e i classici greci o autori contemporanei. Tuttavia al rigore filologico e alla sincera passione teoretica che ispira e orienta tutti i suoi allestimenti, Salvo risponde con una carica visionaria che attinge al repertorio iconografico moderno e surrealista e alla cinematografia di Ingmar Bergman, Andrej Tarkovskij, Orson Welles. È particolarmente evidente nelle messe in scena di Shakespeare, realizzate per il Globe Theatre di Roma diretto da Gigi Proietti. |