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Presentazione della testimone |
S.F. chiede alla testimone di presentarsi e di raccontare brevemente la sua vita. M.T., originaria di Frassinoro, vive attualmente a Castellarano con il marito, il maggiarino Mauro Pozzi. Nel corso della sua vita, ha lavorato nell’amministrazione pubblica, ricoprendo ruoli in uffici comunali, nelle scuole e in biblioteca. Ha sempre avuto una particolare dedizione per il lavoro con i bambini, sia nell’asilo che nella biblioteca. |
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Un ricordo: quando il padre la cullava cantando il Maggio |
M.T. racconta di aver sempre sentito parlare del Maggio e di averlo nel sangue sin da quando era piccola, poiché suo padre era un maggiarino e cantava spesso in casa. Con molta tenerezza, ricorda i momenti in cui, da bambina, si ammalava e suo padre la prendeva in braccio, cantandole per calmarla. Ammette che il Maggio è sempre stato per lei un’emozione, ma che da bambina questa emozione si manifestava soprattutto attraverso quella “coccola del padre”. Quando, invece, andava a vedere il Maggio da bambina, non ne era ancora appassionata. |
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Il Maggio nel ruolo di sostenitrice e costumista |
M.T. prosegue il suo racconto, spiegando che, dopo aver terminato gli studi a Genova, è tornata in Emilia Romagna e si è sposata con il maggiarino Mauro Pozzi. Da questo matrimonio sono nati i figli, Marco e Luca Pozzi. Da quel momento, racconta M.T., ha iniziato il suo ruolo di sostenitrice. Difatti, pur non essendo stata una maggiarina, M.T. è sempre stata una figura attiva nel mondo del Maggio. Ci spiega che il supporto di chi sta vicino al maggiarino è fondamentale per aiutarlo a gestire l’agitazione e l’emozione, in particolare nel caso di suo marito e, successivamente, dell’intera compagnia. Inoltre, si è occupata anche della preparazione dei vestiti di scena. |
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Una passione cresciuta nel tempo: da sostenitrice a consigliera di Maggi |
M.T. ammette che inizialmente il Maggio non suscitava un grande interesse in lei, eccetto per i canti che suo padre eseguiva in casa. Tuttavia, con il passare degli anni e con la crescente frequentazione degli spettacoli del marito Mauro Pozzi, ha cominciato ad apprezzarlo sempre di più, sviluppando una vera passione per le storie e i testi del Maggio. Con il tempo, oltre a ricoprire il ruolo di supporter, M.T. ha iniziato anche a diventare una sorta di consigliera per la compagnia. Ci racconta che, per ogni nuovo Maggio scritto, la compagnia chiedeva il suo parere, e questo coinvolgimento l’ha portata ad approfondire ulteriormente la sua passione per questa tradizione. |
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La compagnia del Maggio tra ieri e oggi: il valore dell’amicizia |
Nell’esperienza della testimone, il Maggio è stato anche un’opportunità per visitare diversi luoghi in Italia, un aspetto che ha sempre apprezzato. Tuttavia, ci tiene a sottolineare un fattore che considera fondamentale e che, a suo parere, oggi è andato perduto: l’amicizia. Racconta che un tempo la compagnia non era solo un gruppo di persone che si incontravano per il Maggio, ma una vera e propria comunità di amici che condivideva momenti insieme durante tutto l’anno. Oggi, invece, il gruppo si riunisce principalmente nel periodo estivo, e quella che una volta era una compagnia di amici è diventata semplicemente una compagnia del Maggio. |
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Portare avanti la tradizione, di generazione in generazione |
M.T. aggiunge che anche il suo coinvolgimento nel Maggio è cambiato nel corso degli anni. Un tempo era la moglie di un maggiarino, ma ora è madre di due maggiarini, e il suo impegno nel mondo del Maggio è diventato minore. Nonostante il cambiamento generazionale, tuttavia, osserva con soddisfazione una forte volontà di portare avanti la tradizione. Con entusiasmo, sottolinea l’importanza di questo gesto da parte dei figli e dei giovani in generale, ritenendo che sia fondamentale mantenere viva una tradizione così radicata nella cultura locale. |
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Valore culturale del Maggio |
M.T. riflette sul fatto che, nonostante i diversi stimoli e interessi che caratterizzano l’attualità, un numero sempre crescente di giovani continua a interessarsi al Maggio, una forma d’arte che la testimone considera “di nicchia”. Sottolinea che il Maggio affonda le sue radici in un’epoca in cui il tasso di analfabetismo era molto elevato, e che pertanto i maggiarini rappresentavano i cantori di storie per coloro che non sapevano leggere. Come la lettura ad alta voce, la narrazione cantata ha sempre rappresentato una ricchezza inesauribile. Secondo M.T., il Maggio non dovrebbe mai avere fine, poiché la sua importanza e la sua ricchezza culturale sono troppo significative per essere dimenticate. La tradizione del Maggio, afferma con convinzione, è una risorsa che merita di essere preservata e tramandata alle future generazioni. |
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Trasmettere una tradizione ai figli |
S.F. chiede alla testimone com’è stato trasmettere il Maggio ai figli. M.T. risponde che la trasmissione è avvenuta in modo istintivo, poiché la sua famiglia è da sempre legata al Maggio, con diverse generazioni di maggiarini. La passione che i suoi figli hanno nutrito per questa tradizione è stata inizialmente una sorpresa per lei. Racconta con emozione gli inizi di suo figlio maggiore Marco e di suo figlio minore Luca nel mondo del Maggio, e ammette che vedere i suoi figli cantare insieme è sempre stata una soddisfazione oltre che una grande emozione. |
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La sesta generazione: i nipoti |
S.F. chiede alla testimone quale sia l’influenza del Maggio sulla generazione successiva, quella dei nipoti. M.T. racconta che il nipote maggiore, di venti anni, mostra scarso interesse verso il Maggio, non avendolo assimilato come invece è accaduto con suo padre e suo zio. Tuttavia, le nipotine più piccole sono molto appassionate e spesso accompagnano la nonna agli spettacoli, partecipando con entusiasmo alla tradizione. |
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Ricordi |
S.F. chiede alla testimone di condividere qualche ricordo legato al Maggio. M.T. ricorda le cene che seguivano le esibizioni, durante le quali, insieme alle amiche, alle mogli e alle sorelle dei maggiarini, si commentavano le performance. Rivive con spavento il momento in cui suo marito Mauro Pozzi perse la voce. Un altro ricordo riguarda la prima volta che Marco cantò, indossando il vestito cucito dalla suocera. La passione per il Maggio, racconta, era condivisa sia dalla sua famiglia che da quella di suo marito. La giornata del Maggio rappresentava per loro un momento di unione da condividere con famiglia e amici. |
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Ruoli attorno al Maggio |
S.F. chiede alla testimone di spiegare i ruoli delle diverse figure che ruotano attorno al Maggio. M.T. inizia a elencare i ruoli in ordine di importanza: al primo posto ci sono i suonatori, essenziali per la buona riuscita dello spettacolo. Sono molto attenti a capire quando è il momento giusto per eseguire un determinato tipo di suonata, così da consentire al cantante di riposare la voce. M.T. ci spiega che esistono vari tipi di suonata che hanno lo scopo di trasmettere al pubblico il passare del tempo, di evocare momenti toccanti, dichiarazioni d’amore, pianti di morte, ritorni all’attualità e così via. Fondamentali sono anche i supporter, ovvero familiari o amici dei partecipanti. Successivamente, ci sono coloro che si occupano di portare da bere ai cantanti: questi devono essere in grado di riconoscere il momento giusto per offrire loro una bevanda. La figura del suggeritore è altrettanto cruciale: poiché i maggiarini, uomini e donne con un lavoro principale, non hanno molto tempo per le prove, il suggeritore, posto dietro al cantante, è pronto a fornire la battuta quando necessario. Chi si occupa della scenografia o, più generalmente, di allestire il palco del Maggio, ricopre spesso anche il ruolo di regista. Infine, c’è una figura che si è persa nel tempo: il buffone, che cantava in modo sgraziato e metteva in risalto le parti comiche del Maggio. |
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- Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova
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Citation
Intervista a Turrini Marzia, di Fontanini Silvia, Castellarano (RE), 19/01/2023, Progetto “I Maggi drammatici: la Compagnia Val Dolo”, Collezione Ormete (ORMT-16d), consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-turrini-marzia/ >, (data di accesso).
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