Intervista a Violante Piero

ORMT-07PAd

00:00:00

Richieste preliminari

Presentazione del testimone e introduzione

00:00: 27

Il CUT come modernità

Primo ricordo del CUT di Palermo: primi anni Sessanta, considerato come punto di riferimento anche culturale che organizza dibattiti, incontri oltre a spettacoli. Descrizione del luogo teatrale, con un cabaret anni Cinquanta: “salivi di un piano rispetto al cabaret e trovavi il moderno” (1:55), da Ionesco a Beckett, Albee…”

00:02:51

Tra le prime esperienze al CUT, contro l’estetica crociana

Dibattito su un libro di Armando Plebe, Processo all’estetica, esperienza seminale: massacro dell’estetica di Benedetto Croce.

00:03:16

Interruzione esterna

00:03:47

La cultura contemporanea a Palermo: i protagonisti del  CUT e Nuova musica

Ritorna a parlare dei primi ricordi, dibattiti portati avanti da Montemagno e Marsala. In quei primi anni Sessanta Palermo aveva orecchio teso verso la cultura contemporanea: CUT e nuova musica. Impegno da parte delle persone. Tra gli organizzatori delle manifestazioni legate alla Nuova Musica: Nino Titone pittore e musicista, assieme a Paolo Emilio Carapezza, Francesca Aiello, Roberto Pagano, Gioacchino Tomasi. Per il CUT: Antonio Marsala, notaio con una passione per il teatro e il cabaret, e Montemagno, prima operaio Fiat, poi giornalista, attore. Assieme a loro le attrici Marisa Maraventano, Gabriella Savoja, Rita Calasso, giovani scenografi e drammaturghi come Michele Perriera e Gaetano Testa del Gruppo 63.

00:07:42

Gruppo 63

Stretto rapporto tra CUT, Gruppo 63 e Nuova Musica, in cui gli autori del Gruppo 63, che lavorano a stretto contatto con le anime del CUT presentano spettacoli all’interno delle serate della Nuova musica. Non grande ricordo, ma ricordo di articolo Plebe su Scivolo di Perriera.

00:08:29

Ponte con il moderno visto come radice di esperienze attuali

 

 

Ritorna a puntare l’accento sull’importanza della presenza di queste persone come “ponte verso il moderno”, considerando quanto il fiorire attuale di nuove personalità artistiche a Palermo deve riconoscere il tributo a queste esperienze seminali, per cui cita il lavoro di Perriera con Teatès – successivo a quello del CUT – il Biondo con Carriglio (che in una fase successiva passa, di striscio, al CUT). Tuttavia,, riconosce anche come l’idea di avanguardia per lui sia legata a un certo periodo che adesso però è cambiata in maniera abbastanza radicale. Riporta un aneddoto di uno dei suoi maestri, Luigi Rognoni, a testimonianza di un processo di decadenza epocale progressiva.

00:13:26

Spettacolo più interessante e quello meno

La notte di Bessie Smith meno, di più la serata con La cantatrice calva e La lezione, indimenticabile; anche Finale di partita.  Bianco e nero marcato, voci degli attori molto acute di Gabriella Savoja, tensione della voce. Movimento di Montemagno. Ironia del testo.

00:15:50

Teatro ai Cantieri Navali

Finito il CUT, Montemagno e Marsala. Esperienze successive al CUT: fare teatro insieme agli operai ai Cantieri navali. Messo in scena de Il Drago di Scwhartz, teatro operaio.

00:17:14

Teatro documento: sulla morte di Luther King

Nel 68 Montemagno e Violante: esempio di teatro documento, il primo in Italia: il testo sulla morte di Martin Luther King elaborato in tempo record, 11 aprile, 6 giorni dopo la morte. Si intitolava Discorso sulla contrapposizione tra violenza e non violenza a proposito della morte violenta del non violento Martin Luther King, parodia di un titolo di Peter Weiss, molto vicino a Brecht, cartelli, violenza contro i borghesi; ne segue la cacciata dai Cantieri navali. Altri spettacoli di Montemagno: Non sputate sulla minestra, ce la dobbiamo mangiare tutta, riferimento alla destra americana di Johnson. Intervento CGIL e fucili finti scambiati per fucili veri …

00: 21:25

Dopo i cantieri: il Teatro Laboratorio, “un covo di brechtiani”

Aprono in uno scantinato il Teatro Laboratorio, mettendo in scena Brecht. Raccolta di songs il primo spettacolo Potete migliorare il vostro stato, sappiatelo. Poi L’eccezione e la regola, sempre di Brecht. Perriera distante da questa passione per Brecht. Portano spettacolo nei quartieri, allo Zen, in altri paesi, camera del lavoro. Attaccati da un gruppo di Lotta continua, sostenendo che fossero “piccoli borghesi”. Poi fine dell’esperienza con Montemagno.

00: 24.13

Spettacolo di Perriera al CUT e occupazione nel ‘68

Primo spettacolo di Perriera, Non uccidete il gallo bianco, con Beno Mazzone che faceva il mimo. Battuta che rimarca la distanza garbata.

00: 26: 05

Spettatori

Pochi spettatori al CUT, soprattutto studenti, pochissimi ancora non universitari, lui trascinato da un amico più grande. Si incontravano spesso anche professori.

00:27:47

Cartellone del CUT

Quattro spettacoli almeno, partecipazione al festival del teatro universitario di Zagabria (IFSK).

00:28:10

Beppe Fazio segue il CUT su «L’Ora»

Esperienza del CUT adottato dal giornale «L’Ora». Peppe Fazio, storico dell’arte e giornalista che li seguiva.

00:29:46

La generazione anni ‘30 motore del cambiamento culturale a Palermo fra anni ’60 e ‘70

 

Senza la generazione forte degli anni ‘30 Palermo non avrebbe avuto la stagione importante fra i ’60 e i ‘70. Negli anni Sessanta chi faceva delle cose erano quelli nati fra ’30 e ’45, lanciavano dei talenti. Esempio di Salvatore Sciarrino che seguiva la Settimana della Nuova Musica e su scala internazionale il fiuto di interessarsi a Stockhausen, Boulez…  Nino Titone aveva intuito come sarebbe andata avanti la storia. Paragone con una stagione successiva, fine secolo, il Festival di Palermo sul Novecento, lanciato da Andò, Teatro Massimo, cose importanti da vedere e sentire, ma nomi già assodati… Pinter, altri.

00:33:59

Divagazione su scuola romana anni ’70 e aneddoto spettacolo Perlini

Sulla scuola romana dei Settanta i più importanti sono Vasilicò, Perlini… Ricorda lo spettacolo di Vasilicò su Proust, c’erano tutti, da Antonioni a Moravia, lo spettacolo non piacque, quando si uscì la notte era scura, tutti si dileguarono, si avvertiva la paura del paese…

00:36:17

Teatro Garibaldi a Palermo e l’estetica della rovina

Festival del teatro contemporaneo a Palermo, durante i primi Settanta, al Teatro Garibaldi restaurato da Angelo Musco inizialmente per fare operette. Morto Musco,il Teatro sede di questo festival, ci passò Carmelo Bene il suo Amleto…  Ma poi andò in rovina. Non è nemmeno ricordato questo fatto. Anche Bavera lavorò lì, con Cecchi che fece Amleto, Sogno di una notte di mezza estate, ma il teatro era diroccato. Tutti incantati da questa estetica della rovina, ma era insopportabile. Aneddoto su Cecchi che dimenticava le battute.

00:40:49

Altri artisti degli anni 70

Tornata importante al Piccolo teatro, Bavera con Scaldati e Perriera. Per il testimone lo spettacolo “sciocco che segna un discrimine nella storia teatrale palermitana” è Morte per vanto di Perriera. Scaldati secondo grande tornante.

00:42:24

Le tre “varianti” della scuola palermitana

Perriera e il teatro manierista modernista, poi Salvo Licata e poi Scaldati, teatro di poesia, e Gigi Burruano, esistenzialista con una punta di umorismo beckettiano. L’avanguardia è Perriera per lui, Licata è un De Filippo palermitano, fa un teatro di mediazione con Brecht. Poi pure Emma Dante deriva da loro.

00:46:01

Ricordi, la recitazione di Gabriella Savoia, il modo di dirigere gli attori di Perriera, una melopea parlata

Ricorda Gabriella Savoia, partecipa a pochi spettacoli era molto interessante la sua voce che ricorda quella di Valentina Cortese.

Ricorda come Perriera dirigeva gli attori, “un modo tremendo”, il training psicologico e poi fisico. Variante continua di toni, cita anche una battuta di morte pronunciata in Morte per vanto di Perriera. Contrapposizione di toni acutissimi e filigranati alla voce bassa di Beppe Randazzo. Recitazione con andamento musicale, ritrovata nell’Orlando di Ronconi, in Nono, nel Laborintus di Berio: La voce dove il senso rotto e che si affida al suono. Molto faticoso per gli interpreti, andamento salmodiante.

00:52.00

Ancora su Perriera e su una registrazione RAI

Sulla registrazione RAI 3 di Morte per vanto, Violante (le musiche erano sue) aiuta ad attribuirla a Perriera. Sugli archivi RAI. Per alcuni Perriera passa come artificioso, manierista; era fratello di un violoncellista, la musica contemporanea non la conosceva ma era in sintonia.

00 54:23

Altri ricordi, Marsala come attore e Montemagno alla regia

Marsala era più tradizionale, ricorda buon senso del ritmo, della figurazione. Gioco alla fine, diretto da Montemagno: l’intuizione di quello spettacolo era di natura esistenzialista, che si trattasse di un dramma individuale e non collettivo, non tanto sulla bomba atomica quanto una questione esistenzialista. Non ricorda molto, tranne la “vocina” di Gabriella Maraventano, che rievoca, sottile e acuta. Un attore che non era attore, “un po’ psicopatico”. Una carica definita “pesante”. Era perfetto.

00: 57:25

Regie di Perriera

Ritorna su Finale di partita, fatto però da Perriera, al femminile presso la stazione Lolli, una sorta di officina che trasforma in teatro, ricorda il suono che rimbombava nella lamiera di alluminio che rivestiva la stessa sala. Eravamo tutti là. Ricorda la tendenza di Perriera di creare una barriera interna, sensazione angosciosa e claustrofobica (soprattutto per La rosa di Sartre, rifacimento di A porte chiuse). “Il suono del cavo, del battito sulla cosa era il suono di Palermo. Cavità in cui il pubblico è compromesso e non ha scampo, (…) e doveva dire io c’ero. Se non è teatro questo?” 01:00:08 VR: un teatro che coinvolge e isola nello stesso tempo.
01:01:32 Conclusione dell’intervista.
01:01:45 Fine della registrazione.



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Interview Duration: 02:00:00

Registration Duration: 01:01:45

Format: mp3

Type: Audio

Language: Italiano

Subjects:

Original Document Placement:



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Citation

Intervista a Violante Piero, di Raciti Viviana, Palermo, il 30-01-2020, Progetto “La memoria dei teatri universitari in Italia (PRIN 2015. Per-formare il sociale)”, Collezione Ormete  (ORMT-07PAd), consultata in URL:< http://www.patrimoniorale.ormete.net/../.. >, (data di accesso). 



Relation:


Bibliography:

  • Gabriello Montemagno, Teatro operaio ai cantieri navali, «Rivista di Storia delle Idee», a.7, n.1, 2018, pp. 233-235