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00:00:00 Richieste preliminari e presentazione dei testimoni |
I testimoni chiedono chi siano gli altri già intervistati, ovvero Gabriello Montemagno, Gianfranco Perriera, Piero Violante, Guido Valdini, Beno Mazzone e indicano altri possibili testimoni da contattare, Enzo Zappulla, Rita Calapso, Luisa Di Giovanni. Segue l’introduzione dei due testimoni, il padre Antonio e il figlio Giuseppe, e del progetto legato al CUT di Palermo |
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00:02:56 Nascita del CUT palermitano |
Antonio si definisce l’iniziatore del CUT: faceva parte del direttivo dell’ORUP, l’organismo rappresentativo universitario degli studenti palermitani, sentiva la mancanza di attività teatrali nell’Università e più in generale a Palermo in quel periodo, propose il CUT. |
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00:06:15 Antonio Marsala, origine della passione per il teatro |
La passione per il teatro (interviene il figlio Giuseppe a stimolare il ricordo) Antonio la ritrova nella frequentazione da ragazzo dell’Opera, del Teatro Biondo. Si ritorna a parlare del CUT, Giuseppe sottolinea che adesso non esiste più un’istituzione come quella, differenze con l’oggi, diversa configurazione sia del sistema universitario che del sistema teatrale. |
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00:09:01 Precedentemente la Palermo teatrale ospitava ma non produceva |
L’intervistatrice introduce l’argomento dei testi messi in scena dal CUT, scritti da autori nuovi a Palermo; Antonio e Giuseppe ricordano che in quel periodo a Catania non si produceva teatro, ma passavano le compagnie di giro; grazie al CUT invece si iniziano a vedere nuovi autori, quali Salvo Licata, Michele Perriera. |
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00:11:23 I primi spazi, i primi spettacoli e autori del CUT
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L’esperienza del CUT, ricorda Antonio, accoglie molti nomi di teatranti importanti a Palermo, tra cui, Michele Perriera, Salvo Licata. Partendo dal riferimento alle memorie contenute nel primo volume del romanzo di Perriera, Romanzo d’amore, L’Apparizione, al cui interno viene descritto il suo avvio al CUT, Giuseppe ricostruisce l’inizio in un primo piccolo spazio, il Buco, al quartiere Borgo vecchio. L’esperienza del CUT per molti dei suoi membri prosegue anche a università finita. Tra gli autori anche Ionesco, Beckett, Majakovskij. |
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00:14:04 Antonio Marsala direttore del CUT, i suoi collaboratori, il primo periodo
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Antonio ricorda di avere fatto il secondo Ionesco in Italia. Cita e ricorda gli altri membri del CUT: oltre a Perriera, Tanino Testa, Gabriello Montemagno, Paolo Ursi. Ricorda il teatrino parareligioso della signora De Biasi, precedentemente alle attività del CUT., riprende poi a parlare del Buco. Qui, i membri provano e, in una fase iniziale, portano i loro spettacoli in giro, per esempio al Circolo della stampa che si trovava al Teatro Massimo. Antonio sottolinea come, più che spettacoli veri e propri, fossero dei recital. |
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00:22:05 I rapporti con altre associazioni |
Giuseppe parla dei rapporti con alcune associazioni culturali con cui creano degli spettacoli e ricorda le diverse associazioni con le quali collaborarono: il Festival teatrale universitario di Zagabria, la Settimana della nuova musica, Gruppo ‘63, l’Associazione Italia Urss, il Teatro Politeama. In particolare, rispetto al rapporto con Italia Urss, Giuseppe sottolinea come l’ambiente del CUT fosse legato alla sinistra palermitana, che in una certa misura portava, oltre che relazioni, anche contenuti. |
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00:23:36 Altri spazi di rappresentazione degli spettacoli del CUT: il Teatro Politeama |
Padre e figlio provano a ricordare di altri spazi in cui il gruppo presentava gli spettacoli, prima di poter utilizzare il Teatro dei 172, ma dopo l’esperienza del Buco: tra questi c’è il Teatro Politeama, teatro pubblico aperto occasionalmente. Successivamente, raccontano, prendono in utilizzo la sala Cinema ABC, della Fondazione Margherita Biondo, che diviene il Teatro dei 172. Non più studenti universitari, ma mantenendo comunque l’identità di compagnia, in questo spazio mettono in scena La cantatrice calva di Ionesco e Atto unico di Perriera, da lui stesso diretto mentre Antonio Marsala interpreta il personaggio del regista |
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00:27:56 I “figli” del CUT: i Travaglini, Teatès, Teatro Daggide |
Giuseppe riprende e spiega l’affermazione del padre Antonio “a teatro non c’era niente” in relazione all’inizio dell’esperienza del CUT, che per loro si concluse nel 1968, spostandosi su altre esperienze, quale il Teatro Aziz. Dentro a questo collettivo confluiscono, anche se soltanto per un anno, vari esponenti della stagione precedente, tra cui: Marsala, Perriera, Licata, Luan Rexa, Montemagno, Mazzone. Dopo una stagione ciascuno prende strade diverse, e prendono vita la realtà dei Travaglini con Marsala e Licata, Teatès con Perriera e Montemagno, il Teatro Daggide dove va Beppe Randazzo, anche lui frequentatore del CUT. Riferimento utile per il periodo storico è, su suggerimento di Giuseppe, il libro di Marcello Sorgi, Le sconfitte non contano |
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00: 31: 59 Uno spettacolo con il Living Theatre |
A dimostrazione che il CUT era uno dei luoghi più vitali e teatralmente interessanti di Palermo, Giuseppe racconta di come anche Julian Beck passi in città nel 1967, e a questo episodio legano anche uno spettacolo presentato dagli esponenti del CUT, tutti nudi e riversati tra piazza Ruggero Settimo e piazza Politeama. |
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00: 33: 44 Una stagione assieme a Angelo Musco Junior |
Altra stagione felice prima della fine dell’esperienza al 172 è quella con Angelo Musco Junior, al teatro Garibaldi, dove furono registi Antonio Marsala, Accursio Di Leo e Gabriello Montemagno. |
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00: 35: 00 Ancora i “figli” del CUT |
Giuseppe torna a parlare delle varie filiazioni e degli incontri nati all’interno dell’esperienza del CUT, legate in questo caso alle realtà di Daggide e Teatès, dove passa Ulisse Benedetti, che forma una compagnia con Massimo Verdastro, Beppe Randazzo. Quest’ultimo mette in scena I Pavoni di Perriera, con Ester Maria Cucinotti, Adriano Giammanco, Ezio Vetrano e Stefano Randisi. Tutti questi attori lavoreranno anche da Teatès; Vetrano e Randisi, in seguito, andranno a lavorare anche con Leo De Berardinis. |
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00:37:00 Scaldati presso I Travaglini |
Giuseppe, proseguendo con l’elenco degli artisti che hanno attraversato questi percorsi, cita anche Franco Scaldati, in quello che è il suo primo ricordo del drammaturgo. Scaldati approda al cabaret dei Travaglini di Marsala e Licata per provare il suo spettacolo Attore con la o chiusa. Giuseppe si sofferma sui particolari di questo primo incontro: l’imponenza della figura di Scaldati, da Giuseppe bambino definito “Mangiafuoco”, il bisogno da parte di Scaldati di avere uno spazio in cui provare poiché il suo gruppo ne era sprovvisto, la struttura del teatro dei Travaglini, gli artisti che abitualmente lo frequentavano, come Gigi Burruano, Rosa Balistreri, Muzzi Loffredo. (Nel frattempo, entrano due persone, ma non interrompono il flusso della conversazione). |
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00:39:48 CUT come spinta generativa |
Giuseppe definisce l’esperienza del CUT come luogo generatore o spinta propulsiva di tante sfaccettature del futuro teatro palermitano: quello colto e d’avanguardia Perriera, quello brechtiano di Marsala e Licata. |
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00:40:52 Verso la fase finale del CUT: si unisce Mazzone |
Cita Beno Mazzone, tra i partecipanti successivi del CUT, Antonio lo interrompe specificando come Mazzone non fosse tra i fondatori, ma tra coloro che approdarono successivamente. |
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00:41:46 Il successo di pubblico del CUT a Palermo |
In risposta alla domanda su quanti spettatori partecipassero alle attività del CUT, Antonio ricorda quanto accadde con la presentazione dei due atti unici di Ionesco da lui diretti: La lezione e La cantatrice calva. In una prima fase la partecipazione era su invito, così da assicurarsi la presenza della stampa. Successivamente fu aperto l’ingresso a pagamento. Ricorda come inizialmente non ci fosse molto pubblico, poi, durante un fine settimana, iniziarono ad avere tutto pieno, costringendoli ad utilizzare anche la terrazza adiacente al teatro. Tra le possibili motivazioni, oltre alla qualità comica dei testi di Ionesco, Antonio adduce anche al cambio del finale del La cantatrice da lui apportato, che successivamente – riporta – ebbe anche il beneplacito del drammaturgo. |
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00:46:02 Il successo di uno spettacolo del CUT palermitano al Piccolo Teatro di Catania |
Antonio prosegue parlando di come, sempre con La cantatrice calva e La lezione, ebbe grande successo anche a partire dalla seconda replica presentata al Piccolo Teatro di Catania. Ricorda come probabilmente in quest’occasione furono invitati da CUT di Catania. |
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00:47:07 Altri autori rappresentati |
Giuseppe chiede ad Antonio di ricordare anche altri autori affrontati durante quel periodo: Adamov, (si tratta di Tutti contro tutti), Finale di partita di Samuel Beckett, La casa di Bernarda Alba di Garcìa Lorca, La morte di Betty Smith di Edward Albee. Quest’ultima fu presentata anche al festival di teatro universitario di Zagabria, esperienza di cui condivide alcuni ricordi del clima e di come in quell’occasione il loro, probabilmente, fosse l’unico gruppo italiano. |
| 00:49:57 | Giuseppe chiede ad Antonio del suo rapporto con il Barone Francesco Agnello, stimolato dal ricordo di alcune foto relative a una serie di conferenze stampa, in una di queste foto è ritratta anche Franca Valeri. Giuseppe ricorda come Agnello, assieme a Nino Titone e a Paolo Emilio Carapezza, si occupasse a Palermo delle avanguardie musicali contemporanee, e, in questo contesto, ci fu più di un’occasione di congiunzione tra chi faceva nuova musica e chi nuovo teatro, come Piero Violante o Michele Perriera. |
| 00:53:26 | Giuseppe aggiunge nella conversazione un’altra delle figure chiave all’interno della politica culturale palermitana e che attraversò il CUT, anche se marginalmente: Pietro Carriglio. Mettendo in connessione quanto accade a Palermo in questi anni in relazione al fermento culturale in Italia e in Europa, ribadisce quanto questo posto rappresentasse “la fonte” da cui si abbeverano tutti coloro i quali avevano quella sete. Tra i giovani attori passati al CUT anche Franco Morillo, che è, precisa Antonio, “l’autore del nome del teatro” e che poi andò a fare l’attore a Roma; un altro tra i primi ad abitare lo spazio fu Vito Cipolla. |
| 00:56:50 | Su invito dell’intervistatrice, Antonio ricorda la figura di Enzo Zappulla, che divenne presidente dell’organismo rappresentativo palermitano, nonostante fosse catanese. L’intervistatrice ricorda un primo esperimento di CUT nel 1947 da parte di Zappulla e altri, ma i Marsala non ne hanno notizie, sostenendo come Zappulla, in quanto presidente dell’organismo, avesse partecipato al CUT sovvenzionando le attività. Antonio ricorda, tra le altre persone coinvolte, anche Tanino Testa. |
| 01:03:39 | Giuseppe chiede ad Antonio degli aspetti scenografici, che erano curati da Pidgy Maravigna, allora studente di architettura. Un altro testimone da intervistare è Peppino Giunta, che entrò successivamente a far parte del gruppo. |
| 01:05:49 | Interruzione da parte di terzi e conclusione dell’intervista |
Interview Duration: 01:30:00
Registration Duration: 01:06:24
Format: wav
Type: Audio
Language: Italiano
Subjects:
Original Document Placement:
- ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma
- Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova
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Citation
Intervista a Marsala Antonio e Marsala Giuseppe, di Raciti Viviana, Palermo, il 30-01-2020, Progetto “La memoria dei teatri universitari in Italia (PRIN 2015. Per-formare il sociale)”, Collezione Ormete (ORMT-07PAe), consultata in URL:< http://www.patrimoniorale.ormete.net/../.. > (data di accesso)
Relation:
Bibliography:
- N. Aquila, L. Piscopo, Il teatro di prosa a Palermo, Guida, Palermo, 2001
- A. Guardione (a cura di), Teatro popolare a Palermo, progetto dell’Associazione Teatro Popolare Siciliano, Città di Palermo, Palermo, 1998
- V. Nisticò, Accadeva in Sicilia. Gli anni ruggenti dell’«Ora» di Palermo, Sellerio, Palermo, 2001
- M. Perriera, Romanzo d’amore, L’apparizione, Sellerio, Palermo, 2002
- M. Sorgi, Le sconfitte non contano, Rizzoli, Milano, 2013
- P. Violante, Swinging Palermo, Sellerio, Palermo, 2015
