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Scheda biografica di Marsala Antonio e Marsala Giuseppe

Cognome e Nome
Luogo e data di nascita
Professione
Breve biografia
Bibliografia
Cognome e Nome

Marsala Antonio e Marsala Giuseppe

Luogo e data di nascita

Palermo – M.A. 26/10/1934 e M.G. 14/09/1966

Professione
  • Professione: M.A. notaio – M.G. architetto e docente universitario
  • Attualmente: M.A. pensionato – M.G. architetto e docente universitario
Breve biografia

Antonio Marsala, notaio, di famiglia di notai da tre generazioni, si è occupato di teatro praticamente sempre. A Venticinque anni fonda il CUT – Centro Universitario Teatrale di Palermo, dirigendolo per un decennio, nel quale dà vita a un progetto culturale che guarda agli autori dell’avanguardia del teatro contemporaneo e alla nuova drammaturgia che poi si sarebbe imposta in Europa. Dalle ricerche di Gordon Craig a quelle di Stanislavskij, il CUT da lui diretto diventa centro di studi e ricerche sul teatro e centro di produzione di spettacoli. Firma regie di testi di Beckett, Ionesco, Ibsen, Albee, Adamov e inaugura una stagione che vede sbarcare a Palermo il teatro russo d’avanguardia – Gorki, Ivanov, Kataev e soprattutto Majakovskij, di cui si occupa anche come critico e teorico. Da quell’esperienza radicale e fondativa, unica a Palermo, passano di fatto tutti coloro che sarebbero poi diventati i protagonisti della scena teatrale palermitana: da Michele Perriera a Salvo Licata; da Pietro Carriglio a Beno Mazzone, a Gabriello Montemagno. Negli stessi anni, una volta terminati gli studi universitari, traghetta il CUT nel Teatro dei 172, di cui istituisce una compagnia stabile e di cui è il fondatore insieme a Gabriello Montemagno, che lo accompagnerà negli anni. Insieme proseguono le ricerche sulla drammaturgia contemporanea ed in particolare sulla figura di Bertolt Brecht. Alla sua direzione artistica dei 172 si devono le prestigiose collaborazioni con esperienze culturali nazionali ed internazionali, come la Settimane della Nuova Musica, il Festival internazionale del teatro giovanile di Zagabria e le iniziative in Sicilia del Gruppo ’63, due cui porta in scena due degli autori palermitani, Michele Perriera e Gaetano Testa, al loro debutto teatrale. Nel 1966 è regista assistente del Maestro Angelo Musco, con cui porta in scena opere da Rossini e Stravinskij, e componente regista della compagnia stabile del Teatro Garibaldi. Alla fine degli anni ’60, l’incontro con Brecht e il cabaret tedesco, segna una svolta linguistica che lo porta a fondare, in una cantina nel cuore di Palermo – insieme a Salvo Licata e Luan Rexha – il Teatro dei Travaglini, di cui è, per oltre un decennio, autore e regista: un teatro che coniuga la radicalità politica del cabaret brechtiano, il “teatro degli oggetti” di Kantor e l’anima popolare della tradizione della commedia eduardiana. Ne deriva una esperienza originale durata oltre un decennio nella quale hanno preso i primi passi, tra gli altri, artisti quali Luigi Maria Burruano, Rori Quattrocchi, Muzzi Loffredo, Enzo Fontana, Giorgio Li Bassi, Franco Scaldati. Tra gli anni ’80 e ’90 firma regie da Pirandello (L’uomo, la bestia e la virtù) a Eduardo (Natale in casa Cupiello), e porta in scena, curandone la regia, per le Orestiadi di Gibellina del ’93, Bombe, carri e mitraglie, un testo sui bombardamenti di Palermo dal ’43 sino ai nostri giorni. Negli stessi anni, con lo stesso testo, vince il premio Libero Grassi per il teatro di formazione, mettendo in scena lo spettacolo con una compagnia giovanile di attori non professionisti. Si occupa di politica teatrale e negli anni ’90 diventa consigliere di amministrazione della Fondazione Teatro Massimo, contribuendo nel 1996 alla storica riapertura del Teatro dopo vent’anni di chiusura ed oblio. Nel 2010, insieme al figlio Giuseppe e a Costanza Licata, figlia di Salvo, suo amico e sodale di tante esperienze teatrali, realizza allo Spasimo di Palermo, da regista in scena, Al tempo dei Travaglini. Pezzi, ballate e altro da un teatro politico: uno spettacolo che raccoglie frammenti di più di un decennio di teatro e che rappresenta il suo testamento politico, artistico e sociale. Considerato un padre nobile della scena palermitana, per anni, da notaio, è stato il punto di riferimento di compagnie e associazioni teatrali che in lui vedevano un generoso dispensatore di buoni consigli e di appassionati incoraggiamenti. Si è spento il 14 febbraio del 2020. Nel suo comodino il testo de La cantatrice calva, di cui stava studiando una possibile riedizione, dopo quella del 1966 di cui firmò la regia sotto le insegne del CUT di Palermo.

Giuseppe Marsala, architetto e docente universitario, segue sin da piccolo le orme paterne teatrali, formandosi dapprima con la compagnia dei Travaglini e poi presso la scuola teatrale del Teatro Daggide di Beppe Randazzo. Conta esperienze di attore e scenografo con registi e operatori teatrali italiani (Beppe Randazzo, Mario Martone, Carlo Cecchi, Matteo Bavera, Giusi Cataldo, Clara Gebbia, Massimo Verdastro, Giuseppe Cutino ed altri). Firma regie per il Palermo Teatro Festival (Il ritorno di Euridice di Gesualdo Bufalino, coregia con Clara Gebbia), la Fondazione Brass Group /Teatro Santa Cecilia (Al tempo dei Travaglini. Pezzi ballate ed altro da un teatro politico, coregia con Antonio Marsala), il Teatro Biondo di Palermo ed il Piccolo Teatro di Milano (Storia di Giulietta, di Beatrice Monroy), il Teatro Garibaldi di Palermo (Da morto è tutta un’altra vita, di Franco Scaldati, coregia con Matteo Bavera). È stato consulente di diverse istituzioni culturali, tra cui la Fondazione Teatro Massimo di Palermo, Il Palermo Pride, Il Festival del Teatro Bastardo, Il Queer Film Festival. Dal 2012 al 2014 è direttore artistico dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo e ideatore e direttore artistico del Festival I Cantieri del Contemporaneo e, dal 2015, del Levanzo Community Fest. e ha ideato e organizzato Universo Scaldati, un progetto/tributo al drammaturgo siciliano scomparso nel 2013, curandone la programmazione e la regia di alcuni spettacoli (Teatro Garibaldi, Cantieri Culturali alla Zisa, Teatro Biondo, Teatro Nuovo Montevergini, Teatro alla Guilla). È stato consulente del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando per le attività culturali redigendo il progetto di candidatura della città a Capitale Europea della Cultura. Negli stessi anni è stato consigliere di amministrazione del Teatro Biondo Stabile di Palermo. Si è occupato di formazione in ambito teatrale insegnando Scenografia e Architetture dello spazio scenico, degli spazi espositivi e degli eventi presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, curando insieme agli studenti del Dipartimento di Architettura mostre ed allestimenti tra cui Dentro le quinte, dagli archivi fotografici del Teatro Massimo (Teatro Massimo di Palermo, 2014), La stanza di Nino, dedicata al drammaturgo Nino Gennaro (Teatro Biondo di Palermo, 2015) e Siamo tutti rinoceronti, dedicata a Roberto Guicciardini (Teatro Biondo di Palermo, 2019). Ha tenuto conferenze sullo spazio teatrale presso le Università di Palermo e di Siracusa, ed è autore del progetto architettonico di recupero del Teatro Garibaldi di Palermo e della realizzazione del Teatro Nuovo Montevergini a Palermo. Attualmente è coordinatore di Mediterranea Revolution, la piattaforma artistica di Mediterranea Saving Humans, con cui ha messo in scena al Teatro Garibaldi di Palermo Scuola Superiore di Rivoluzione, per la regia di Claudia Puglisi.

Bibliografia

N. Aquila, L. Piscopo, Il teatro di prosa a Palermo, Guida, Palermo 2001.

A. Guardione (a cura di), Teatro popolare a Palermo, progetto dell’Associazione Teatro Popolare Siciliano, Città di Palermo, Palermo 1998.

V. Nisticò, Accadeva in Sicilia. Gli anni ruggenti dell’«Ora» di Palermo, Sellerio, Palermo 2001.

Michele Perriera, Romanzo d’amore, L’apparizione, Sellerio, Palermo 2002.

Marcello Sorgi, Le sconfitte non contano, Rizzoli, Milano 2013.

Piero Violante, Swinging Palermo, Sellerio, Palermo 2015

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