Cannone Carla
Fano – 8 settembre 1943
- Professione: Segretaria di direzione
- Attualmente: Pensionata
Subito dopo il liceo, Carla Cannone inizia a lavorare come segretaria presso la società discografica Karim, di cui Ivo Chiesa era consigliere fondatore. Dopo pochi mesi di permanenza alla Karim, nell’autunno del 1961, Ivo Chiesa chiama la Cannone al Teatro di Genova. Da quel momento il Teatro assorbirà tutto il tempo e l’attenzione di Carla
Cannone, il cui ruolo assume maggiore responsabilità e importanza: diviene segretaria generale e all’inizio degli anni ’80 le è riconosciuto il ruolo di dirigente. Da tempo le era stata affidata la gestione molto delicata dei rapporti contrattuali con i collaboratori artistici italiani e stranieri e con gli attori e tecnici, anch’essi a volta a volta italiani e stranieri. In tale ambito Carla assunse anche responsabilità nelle controversie sindacali, nel rispetto del dettato del contratto nazionale di categoria. Contemporaneamente assunse il ruolo di ” capo delegazione” delle compagnie che effettuavano tournées all’estero nel quadro degli scambi culturali ministeriali con i Paesi ospitanti.
Segue personalmente negli anni la gestione della programmazione delle sale teatrali cittadine: al Duse si unirà la gestione del Politeama Genovese, sporadicamente del Teatro Margherita e infine del Teatro della Corte Lambruschini. Si occupa del calendario delle tournées e dei relativi rapporti contrattuali.
È anche impegnata in occasione degli allestimenti di spettacoli nelle delegazioni cittadine – si parlò all’epoca di “decentramento culturale”- e in sedi esterne (particolarmente significativa l’esperienza delle prove di Ulisse e la balena bianca, andato in scena nel rinato Porto Antico di Genova, riportato a nuova vita da Renzo Piano).
Quando Ivo Chiesa lasciò la direzione del Teatro di Genova, Carla Cannone, per onorare una promessa fatta al suo insostituibile Direttore, che la incaricava dell’impegnativo ruolo di ‘traghettatrice’ verso nuove realtà, restò nel suo ruolo per i due anni successivi.
Ancora oggi che non c’è più – scrive lei stessa – “Ivo Chiesa resta la persona che più ha contato nella carriera di Carla Cannone; il primo a credere nelle sue possibilità manageriali, a trasferire in lei la sua passione e onestà, la sua professionalità, il grande amore per il Teatro della sua città, che mai volle abbandonare. L’ha accompagnata nella sua carriera dandole fiducia, affetto, sicurezza.
Dopo 44 anni Carla Cannone lascia il Teatro, avendo rifiutato allettanti offerte da parte di produttori e teatri italiani e francesi. Esce da un lavoro entusiasmante, intenso e appagante, che tuttora non esita a definire il più bello del mondo”.