Intervista a Westkemper Hubert

ORMT-11v

00:00:00 – 00:08:04 Presentazioni. Il primo ricordo di Luca Ronconi: Ignorabimus. Aspetto testuale e sonoro. Preliminari. Lettura liberatoria. Valore della memoria.  RC. Primo ricordo di Luca Ronconi. WH. Il primo ricordo è legato al primo debutto: “oggi 35 anni fa al Fabbricone di Prato. Ed era il primo e il più impegnativo spettacolo teatrale che io abbia mai fatto” (00:00:37). La durata complessiva: 12 ore. L’inizio faticoso, “impresa”, e la fiducia creatasi tra lui e Luca Ronconi, che porterà a una fertile collaborazione (29 anni). Scenografia di Margherita Palli in muratura, pavimento in asfalto e marmo. Cita Franca Nuti e Marisa Fabbri e Delia Boccardo [si riferisce a Ignorabimus. Prima rappresentazione: Fabbricone, Prato, 18 maggio 1986].  Il primo incontro risale al 1985, all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. L’ambizione di rappresentare un testo mai rappresentato per intero sulla scena. Didascalie con indicazioni precise sui suoni. Testo sentito come partitura. Atmosfera naturalistica, la volontà di riprodurre ogni dettaglio: suoni di macchine, di biciclette. Westkemper ricorda, ridendo, alcune note di regia, come “passa una macchina che suona come un cinghiale arrabbiato”,“cane nero abbaia da lontano”. Progetto complicatissimo da realizzare per la tecnologia del 1986. Racconta aneddoto personale che ha contribuito a fondare e instaurare un rapporto di fiducia con Ronconi.
00:08:05 – 00:10:51 Ronconi com’era: la persona, il lavoro e le prove. ZF. Ronconi, uomo dal carattere deciso. Come rapportarsi con un regista dalle idee chiare. Com’era. WH. La gestione delle prove e dello spettacolo era nelle mani di Ronconi. L’insegnamento di Ronconi: giudicarsi. Abilità di Ronconi di giudicare il suo operato con oggettività e distanza. Westkemper racconta la libertà di operare nel suo ambito (fonico) in cui Ronconi non aveva “competenze”.
00:10:52 – 00:20:05 Uso espressivo del suono. L’impresa impossibile: Gli ultimi giorni dell’umanità. RC. La concezione e l’uso del suono. WH. Il suono non era un arredo sonoro, aveva una sua valenza espressiva. In Ignorabimus valenza estrema. Sollecitare delle atmosfere, sostenere la recitazione. ZF. Il ruolo come sound designer. WH. Variava a seconda dello spettacolo. Lavoro sulle parole da un punto di vista sonoro. Difficoltà nei luoghi non deputati per il teatro. L’intelligibilità era un problema da affrontare. Il progetto (in cantiere) dello spettacolo Annibale (?) alle Officine Grandi Riparazioni. Racconta dell’impresa impossibile de Gli ultimi giorni dell’umanità [Prima rappresentazione: Ex Sala Presse del Lingotto, Torino, 29 novembre 1990]di Karl Kraus al Lingotto. Cast numeroso, l’acustica della fabbrica, lo spazio vasto, dispersivo e occupato da una mostra in corso (?).  Trasposizione cinematografica (ben riuscita, secondo il parere di Westkemper) de Gli ultimi giorni dell’umanità.
00:20:06 – 00:25:52 Il periodo romano. Amplificazione. Corrispondenza voce e attore. Confronto con il periodo romano: più tranquillo nel lavoro, ma non per questo sono stati spettacoli facili. Ricorda l’autoironia di Luca Ronconi. La comodità del palcoscenico. Cita Re Lear, Quel pasticciaccio brutto de via Merulana e Alcesti di Samuele e il grosso lavoro sul palcoscenico, usato nella sua totalità, e sull’amplificazione delle voci. Il palcoscenico sfruttato nella sua completezza, con attori disposti su tutta la superficie, e i problemi acustici e sonori che ne sono derivati. Amplificazione con radiomicrofono e appiattimento del suono. Corrispondenza attore e suono della voce. Localizzazione corretta della provenienza del suono. Profondità acustica.  Parla del Re Lear, cita Gae Aulenti. Scenografia e audio. Elementi descrittivi mai usati solo come decoro.
00:25:53 – 00:29:49 Aspetto musicale: musiche di repertorio. ZF. L’aspetto musicale e la volontà di Luca Ronconi. WH. il 99% delle musiche di repertorio curate quasi tutte da Paolo Terni. Periodo milanese: Westkemper racconta di aver curato l’aspetto musicale per alcuni spettacoli. In un solo caso Ronconi ha lavorato con un compositore, Luca Francesconi che ha diretto anche la Biennale di Venezia.  Musiche di repertorio e il margine di libertà nel modificarle. Ruolo del sound designer: far convivere ogni aspetto sonoro con quello attoriale e anche scenografico.
00:29:50 – 00:32:39 Apparato scenico. Prove tecniche. WH. Movimenti scenici. Elementi scenici telecomandati. Luci, audio, dolly: uso di diversi codici linguistici. Spettacoli complessi nella gestione. Cita Riccardo Bini. Racconta l’Alcesti di Samuele. Ruolo del direttore di scena: cita Angelo Ferro, che dirigeva la “baracca”.  La tendenza di Ronconi a non voler mai fare prove tecniche, anche se indispensabili: più concentrato sull’aspetto recitativo. Una prova tecnica si trasformava automaticamente in prova di recitazione. “La recitazione era la sostanza” (00:32:24). Il teatro era la sua casa.
00:32:40 – 00:40:46 Ingegnere del suono: una professione che non esisteva. La presa di coscienza, fare il sound designer. RC. Quali, se esistono, le differenze fra l’uso del suono in Italia e quello all’estero WH. L’arrivo in Italia coincise con il conseguimento della laurea, che lo qualificò come ingegnere del suono nel settore della musica classica (affermerà dopo che “tutta la parte di teatro me la sono inventata io, nel senso facendolo” 00:37:09). Cita Peter Stein, direttore della prosa a Salisburgo (nominato in rapporto allo spettacolo de I giganti della montagna). Cita Karl Kraus e Arno Holz. Dice di aver sempre lavorato all’estero, soprattutto in Germania, per produzioni italiane. Racconta il modo di lavorare in Germania (tanti teatri stabili comunali o statali. La gente è impiegata, lavoro fisso: senso di stabilità personale). Reparto fonico al Piccolo di Milano. Scelta registica di un lavoro creativo implica un compositore e/o un sound designer.  Racconta la sua esperienza e come si lavorava in Italia negli anni ’80. Il lavoro di sound designer non esisteva: il suono dello spettacolo era “deserto”, non c’era l’abitudine. Primo spettacolo, “vero”, in Italia per il Teatro dell’Elfo. Tra i suoi ricordi: Gabriele Salvatores e il suo musical Hellzapoppin (dopo una tournée di 150 repliche, presa di coscienza: fare il sound designer, “inventarsi”).
00:40:47 – 00:47:47 Differenze tra produzione teatrale e produzione cinematografica. ZF. Quali le differenze tra produzione teatrale e produzione cinematografica WH. “Cambia assolutamente”. Organizzazione industriale del cinema, più strutturato, come i ruoli. Nonostante lo scambio di saperi e attori tra teatro e cinema, il linguaggio è diverso. L’audio del cinema passa da un impianto elettroacustico. Il teatro esiste anche senza l’intervento dell’amplificazione: spettacoli acustici con la presenza fisica degli attori. In scena solo suoni necessari.  Ragionamento diverso: in teatro non esistono i primi piani o i campi lunghi; un’inquadratura unica; cambia l’atto. Nel cinema, lo spettatore è guidato dal regista.
00:47:48 – 00:57:06 Il modo di concepire la regia e il ruolo del sound designer. Ronconi al debutto: ansia e tensione. ZF. Ancora sul ruolo del sound designer.  WH. Tutto passava per Luca Ronconi. Lunga collaborazione: la confidenza che nasce, si creano dei riferimenti, si comprende a priori l’idea del regista, il bello di rivedersi. Idee iniziali e modificazione nell’arco della costruzione dello spettacolo in Ronconi. Non esisteva l’idea di regia collettiva con Ronconi: a lui spettava trovare la chiave di lettura dello spettacolo.  Racconta un Ronconi ansioso che non assisteva alle prime dei suoi spettacoli. Presente solo alle prove generali. Non gli piacevano i ri-allestimenti, delegava il lavoro di reimpostazione ai suoi assistenti. Ricorda la problematica acustica al Lingotto (si riferisce all’allestimento de Gli ultimi giorni dell’umanità): la difficoltà di togliere il riverbero.
00:57:07 – 01:06:03 Problemi legati alla localizzazione del suono. Capacità di Ronconi di sentire tutto: attenzione acuta. Racconta de Il panico al Piccolo Teatro. La voce è fondamentale per seguire il teatro. 20 metri di profondità del palcoscenico, una moltitudine di attori: bisognava capire subito chi parlasse; abbinare ciò che si vede a ciò che si sente. Tecniche innovative. Ancora sui problemi di localizzazione del suono. Spettacoli impegnativi e la grande visibilità che aveva maturato Hubert. Cita Mario Martone.
01:06:04 – 01:10:42: Problematiche della dimensione fonica nell’oggi. L’insegnamento ai giovani. Economia moderna dettata a risparmio. “Il primo capitolo da cancellare dalla lista della spesa è quello della fonica” (01:06:13). Insegnante presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi.
01:10:43 – 01:13:03 Ronconi, una “Ferrari”. ZF. L’evoluzione di Ronconi nel tempo e nelle città. WH. Capacità di sfruttare al massimo ciò che aveva a disposizione, si adattava. “Lui era decisamente una Ferrari”. Differenze nello staff tecnico fra Roma e Milano.
01:13:04 – 01:20:24 problematiche strutturali e acustiche del Teatro Greco di Siracusa. WH. Racconta l’esperienza con Ronconi al Teatro Greco di Siracusa, “posto affascinante” ma dai mezzi fonici precari. Problematiche strutturali e acustiche di Siracusa: la rumorosità della città, quindi l’inquinamento acustico “notevolissimo”; una pendenza troppo bassa, perché scavato nella roccia, forma non ideale. Il confronto con il Teatro antico di Epidauro, immerso nella campagna, perciò silenzio totale. La vastità dello spazio e la poca localizzabilità del suono.
01:20:25 – 01:22:47 Ultimo ricordo con Ronconi RC. Quale l’ultimo ricordo che Westkemper ha di Ronconi. WH. L’ultimo ricordo, l’ultimo spettacolo: collaborazione in Lehman Trilogy, c’era “poco da fare” se non nell’ultimo atto in cui fuoriusciva un accumulo di voci. “Un ricordo affettuoso”. Lo ricorda con affetto come una persona molto spiritosa, che si divertiva e che sapeva far divertire.
01:22:48 – 01:23:37 Fine dell’intervista. Ringraziamenti. Lettura formula di rito.
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Interview Duration: 01:50:00 circa
Registration Duration: 01:23:37
Format: Mp3
Type: Audio
Language: Italiano
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Citation

Intervista a Westkemper Hubert, di Raboni Claudia e Zetto Francesca, Roma, il 18/05/2021 Progetto “Ronconi e Roma”, Collezione (ORMT-11v), consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-westkemper-hubert/ >, (data di accesso).

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