00:00:00 – 00:00:19 | BB. Dichiarazione iniziale da parte delle intervistatrici. |
00:00:20 – 00:02:59 Da dove iniziare: le “origini”. | BB. Chi è Luca Scivoletto. Quale il suo percorso artistico – formativo. Quali le sue conoscenze. SL. Siciliano, si trasferisce a Roma all’età di sedici anni (intorno alla fine degli anni Novanta). Tra le sue passioni più profonde, ai tempi del liceo, il cinema (amore che continuerà a coltivare ancora oggi. In particolare, è sceneggiatore e regista). Studi universitari che proseguono sino al dottorato (cinema – documentario). L’incontro con il teatro: all’inizio “approccio periferico”, nella piccola cittadina siciliana poche possibilità teatrali; poi “l’impatto” con il Teatro Argentina, il Teatro Valle. |
00:03:00 – 00:11:05 Organizzare e ‘ricordare’ i ricordi. | FF. Viaggio nella memoria: quali gli spettacoli firmati da Luca Ronconi che Luca Scivoletto ricorda. SL. Tra gli spettacoli più ‘vividi’: I due gemelli veneziani e la trilogia a Siracusa (Prometeo incatenato di Eschilo, Baccanti di Euripide, Rane di Aristofane). L’amarezza (e il rimpianto) di non aver assistito allo spettacolo Lehman Trilogy. “Ronconi monumento”: disponibilità a recepire il fascino ronconiano. Ritorno su I due gemelli veneziani: il gioco di specchi (allestimento scenografico coerente concettualmente con la storia dell’opera). Tra gli specchi, il corpo e la figura di Massimo Popolizio, il monologo con il suo doppio, parole in “tilt esistenziale”. Lo spazio dell’improvvisazione che ne seguì e l’applauso scrosciante del pubblico. “Ricordo forte del teatro” e la sua forte comunicatività. |
00:11:06 – 00:21:48 La scoperta di Luca Ronconi, la scoperta del teatro.. | FF. Quale il cambiamento da spettatore ‘iniziato” a spettatore più consapevole. SL. La scoperta di Luca Ronconi con il suo arrivo a Roma (16 anni). Il rapporto del liceo che frequentava con il Teatro Argentina. Tra i corridoi di scuola, i suoi compagni parlavano di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (cui non ha assistito). La sua prima sensazione: Ronconi e il rovesciamento delle convenzioni, un romanzo portato a teatro. Da concezione “classica” del teatro in Sicilia a Luca Ronconi come Direttore del Teatro di Roma (il concetto stesso di teatro). La sensazione maturata durante i tempi del liceo: grandissima ammirazione per Luca Ronconi, mai proiettato sul suo teatro il concetto di noia. Spettacolo puro, “anche nel senso pirotecnico dell’accezione”. La capacità di “acchiapparti a livello emozionale”. Fortemente ammirativo nei confronti del regista. Forte senso di autorialità. L’entusiasmo della scoperta di Ronconi, l’entusiasmo della scoperta del teatro. |
00:20:49 – 00:24:18 Non solo il teatro di Luca Ronconi. | BB. Accanto a Luca Ronconi, quali i registi che Luca Scivoletto ricorda di quel periodo. SL. L’impatto e l’incontro con il teatro contemporaneo: Mario Martone, Eimuntas Nekrošius, Socìetas Raffaello Sanzio, Claudio Longhi, Emma Dante, Peter Brook, Jerzy Grotowski. |
00:24:19 – 00:34:00 Conoscenza con Claudio Longhi | BB. Luca Ronconi a Siracusa: il Prometeo incatenato di Eschilo, le Baccanti di Euripide, le Rane di Aristofane. SL. Scivoletto ritorna agli anni del liceo e alle attività laboratoriali con il Teatro di Roma: i tutor Sandro Piccioni e Claudio Longhi. “Accesso a Ronconi mediato da Claudio Longhi”. Siracusa (primavera 2002): altro grande ricordo. La polemica politica praticata attraverso l’allestimento delle Rane: attori in scena con “mascheroni” di Berlusconi e altri esponenti del governo di centro-destra. Raccontare la contemporaneità attraverso una commedia del passato. Un modo di affrontare e mettere in scena la politica al pari dei grandi del cinema, come Elio Petri. Nuovo, audace, senza retorica. Il primo impatto: la scenografia, la macchina scenica. Il senso di smarrimento provato nel teatro: a volte le parole si perdevano. Con Ronconi non accadeva: senso di chiarezza. Attori “iperteatrali”, in grado, però, di non far sentire il peso del mestiere e della messinscena. |
00:34:01 – 00:36:45 Il pubblico e il teatro di Ronconi. | FF. La reazione del pubblico. SL. Pochissimi ricordi, sicuramente la temperatura del coinvolgimento del pubblico nei confronti dello spettacolo. La polemica sollevata circa l’allestimento delle Rane: un po’ perché considerato spettacolo “poco ronconiano”, un po’ per la dinamica politica inscenata. |
00:36:46 – 00:48:06 L’Influenza di Ronconi alla progettazione del cinema di Scivoletto. Fine dell’intervista. | BB. Quale il lascito di Ronconi sull’arte documentaristica e sul lavoro di Luca Scivoletto. SL. La chiarezza: un modello a cui tende, sempre. “Ronconi mi è rimasto”. La possibilità di “sentire” il lavoro e il modo di operare sia di Ronconi sia di Longhi: la loro grandissima serietà e disciplina nel perseguire una visione. Saluti, ringraziamenti e lettura della formula finale. |
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Interview Duration: 01:00:00 circaRegistration Duration: 00:48:06Format: Mp3Type: AudioLanguage: ItalianoSubjects: Original Document Placement: – ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma (www.icbsa.it) – Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova (www.museoattore.it) – Archivio Teatro di RomaUsage and Rights:
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Citation Intervista a Scivoletto Luca, di Berardi Barbara, Ferraro Federica, il 19/05/2021 Progetto “La memoria del teatro. Luca Ronconi a Roma”, Collezione ORMT-11r, consultata in URL:< https://www.patrimoniorale.ormete.net/../.. >, (data di accesso).
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