Intervista a Pattini Oddone

ORMT-07PRg

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Presentazioni.
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L’anomalo incontro con il FITU

Studente di chimica e geologia, proviene da famiglia socialista e aderisce all’UGI, di cui diviene presidente. Presso l’ORUP rappresenta l’associazione studentesca e ottiene, assieme ad altri rappresentanti, l’incarico di gestire le attività culturali: tra queste il FITU.
00:09:28

Ufficio stampa e direzione del FITU

Assieme a Chiara Valentini dirige l’ufficio stampa del festival e poi ne diviene direttore. Quando è alla direzione del FITU si occupano dell’ufficio stampa Valentini e Andrea Calzolari. La formazione e il bagaglio culturale di Pattini sono di stampo scientifico: il FITU è l’occasione per ampliare le sue conoscenze umanistico-teatrali.
00:12:50

La collocazione politica del FITU

 

Non c’erano rapporti diretti tra FITU e politica; gli organizzatori sfruttavano un network di conoscenze politiche per lo più locali. Pattini ricorda l’aiuto ricevuto da Fernando Santi per ottenere fondi più velocemente dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il FITU riceveva contributi dall’Università, dallo Stato e dal Comune: quest’ultimo concedeva gratuitamente il Teatro Regio.

 

00:16:25

L’assenza di una rappresentanza universitaria comunista

La FGCI di Parma fa pressione affinché Pattini agevoli l’ingresso di comunisti nell’UGI. La presenza di una rappresentanza comunista non è consuetudine nell’ateneo. Finito il mandato di presidenza di Pattini entra nell’UGI Luciano Petronio (iscritto al PCI).
00:19:49

Il rapporto con CUT e FITU

Seguace del teatro, Pattini non ne ha una conoscenza specializzata. Da membro dell’ufficio stampa collabora con attori del CUT nella selezione delle compagnie da chiamare al FITU. Ricorda clima di compartecipazione, ma separatezza di gestione per quanto concerne le dinamiche interne a CUT e FITU.
00:23:21

“il Landò” e “L’Idea”

Con la direzione di Emanuele Pirella il “Landò”, la rivista dell’AUP, si svincola dai legami con L’Intesa, ala cattolica del parlamentino degli studenti; Pattini si occupa di impaginare la rivista – che passa dalla tipografia benedettina di San Giovanni alla STEP. Ricordo di un episodio di censura: un’illustrazione del pittore Remo Gaibazzi viene tagliata poiché ritenuta volgare/poco decorosa (appare una donna in reggiseno e mutande). Pattini impaginatore anche del periodico “L’Idea”.
00:29:14

“Teatro Festival”

La nascita della rivista. Pattini, Valentini e Calzolari vogliono dare maggiore spazio alla sperimentazione teatrale: è un tema che l’università e il FITU non possono trascurare. “Teatro Festival” come mezzo concreto di diffusione di una cultura teatrale aggiornata e d’avanguardia.
00:31:40

Le riviste teatrali e i contatti con i critici

“Sipario”, “The Tulane Drama Review” e “Théâtre Popoulaire” erano letture immancabili. Importanti anche i contatti tra critici teatrali e ufficio stampa del festival: il carattere internazionale della rassegna attraeva molti intellettuali del settore. Nelle pagine di “Teatro Festival” confluiscono, così, prestigiosi contributi. Pattini sfoglia il primo numero della rivista e segnala i contributi di Giuseppe Bartolucci e Sergio Liberovici.
00:35:04

“Teatro Festival” e la collaborazione con Bioli e Simonazzi

Il pittore Enzo Bioli, che già aveva ideato alcuni manifesti FITU, e il grafico Sergio Simonazzi si occupano dell’impostazione grafica di “Teatro Festival”. Intervistato e intervistatrice commentano la copertina del primo numero e l’intervista di Eugenio Barba a Grotowski.
00:38:06

Ubu re apre a un filone

Il grande successo dell’Ubu re del CUT, con la regia di Bogdan Jerkovic, da un lato indirizza la compagnia del CUT a maturare l’idea del passaggio al professionismo (avverrà nel ’69 con la fondazione della compagnia del Collettivo), dall’altro influenza la linea editoriale di “Teatro Festival”, che dedica le sue pagine a Grotowski, Jerry e Artaud.
00:39:00

Ricordo del CUT e di alcuni suoi membri

Sergio Reggi e Giancarlo Ilari punti di riferimento del CUT. Al corso teatrale tenuto da Giorgio Belledi si formano, invece, Paolo Bocelli e Giorgio Gennari, all’epoca liceali e non universitari. Gigi Dall’Aglio terza personalità cruciale nella compagnia.
00:41:43

Le caratteristiche di “Teatro Festival”

“Teatro Festival” è frutto di un’ideazione collettiva in cui ciascuno pensava a quale contributo potesse dare. Ruolo cruciale delle relazioni: es. Calzolari, allievo di Luciano Anceschi, aveva contatti con l’ateneo bolognese ed era prossimo ai fratelli Gozzi del Gruppo ’63. Giuseppe Bartolucci scrive volentieri brani per la rivista. “Teatro Festival” nasce dal volontariato: si pagavano la stampa e i grafici, ma nessun autore riceveva compenso per il proprio contributo. Maria Antonietta Sambati si occupava delle traduzioni.
00:46:00

La redazione della rivista

Nel comitato di redazione dell’ultimo numero: Calzolari, Roberto Campari, Gianni Cavazzini, Dall’Aglio, l’intervistato e Valentini. Pattini è impaginatore, ma partecipa anche nei contenuti e lo stesso fanno alcuni membri della redazione. Sfogliando i numeri della rivista intervistato e intervistatrice individuano i contributi dedicati al teatro universitario e la rubrica curata dallo stesso Pattini. “Teatro Festival” restituisce materiale d’informazione in presa diretta sull’evoluzione del mondo universitario e teatrale.
00:49:11

Il convegno su Artaud

I convegni erano consuetudine durante i festival. Agli atti del convegno FITU dedicato ad Artaud “Teatro Festival” dedica un doppio numero. Pattini ricorda l’appuntamento con Jacques Derrida – il cui intervento verrà impiegato come prefazione all’edizione Einaudi di Il teatro e il suo doppio. L’idea di prendere contatto con Derrida è di Calzolari.
00:50:32

L’assenza di cattedre umanistiche a Parma

A Parma il FITU nasce in assenza di facoltà di magistero e lettere. Calzolari è di Parma, ma studia lettere all’Università di Bologna con il prof. Anceschi.
00:52:50

La fine di “Teatro Festival”

Nel ’68 cessa la pubblicazione di “Teatro Festival”: Pattini, Valentini e Calzolari lasciano Parma. Il FITU passa alla direzione di Alberto Rusconi. L’abbonamento alla rivista era di £ 2000: qualche abbonato c’era, ma il maggior interessamento proveniva da fuori Parma.
00:56:01

L’osteria come luogo creativo

Sfogliando l’ultimo numero della rivista Pattini ricorda di aver discusso e impostato l’articolo di apertura con Valentini e Calzolari presso l’Osteria del Cavallino Bianco in Strada Nuova. Pattini amava frequentare le osterie perché vi si riunivano barbieri-suonatori e coristi.
00:59:16

Pattini e i viaggi a Parigi

Sfogliando il doppio numero di “Teatro Festival”: ricordo del viaggio a Parigi per conoscere Paule Thévenin, l’UNEF e un giovanissimo Patrice Chéreau.
01:04:50

L’ultimo numero di “Teatro Festival”

Rivista e progettazione FITU hanno tanti punti in comune. Pattini e Valentini organizzano la loro vacanza – da fidanzati – in Provenza per intercettare il Festival Libre: Jean Jacques Lebel verrà al FITU l’anno successivo, nel ’68, ma l’intervista a Lebel confluisce sul quarto numero. La foto che introduce l’intervista-collage è opera loro. Pattini fiero del montaggio di copertina con Armand Gatti.
01:06:11 Commento delle copertine e della rivista e saluti.

 

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L’occupazione del Teatro Due e la polemica con Ca’ Foscari

Uno spettacolo della compagnia Ca’ Foscari inaugura l’insediamento presso l’attuale Fondazione Teatro Due del Collettivo di Parma. La messinscena non riscuote successo, la compagnia Ca’ Foscari incolpa la Compagnia del Collettivo e la polemica raggiunge le pagine de “L’Unità”.
00:02:14

La processuale nascita del Collettivo

Jerkovic indirizza gli attori del CUT ad una veste maggiormente professionale e getta le basi per il costituirsi della Compagnia del Collettivo. Anche il ’68 è una tappa cruciale per la trasformazione della compagnia.
00:04:19

L’esperienza nella Società Umanitaria

 

Pattini nel ’68 non è a Parma, lavora alla Società Umanitaria a Milano e si occupa di studi sindacali. In seguito si occupa di formazione di quadri commerciali nazionali, sebbene sia laureato in geologia. Ricordo della vivacità culturale della Società Umanitaria.

 

00:07:12

FITU e connotazione politica

Il FITU privo di connotazioni politiche e apartitico: Pattini ricorda un membro dell’MSI nel comitato organizzativo del FITU da lui diretto. Tuttavia, capitava che l’AUP di Via Cavestro, considerato un ambiente antifascista, venisse presa di mira da squadracce di non universitari.

 

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Interview Duration: 01:18:09
Registration Duration: File A 01:07:38 File B 00:10:08
Format: mp3
Type: Audio
Language: Italiano
Subjects:
Original Document Placement:
  • ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma
  • Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova
  • Centro Studi Movimenti Parma – CSMP, Via Saragat 33/a, 43123, Parma
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    Citation:

    Intervista a Pattini Oddone, di Gandolfi Roberta, Parma, il 11/03/2022, Progetto “La memoria dei teatri universitari in Italia (PRIN 2015. Per-formare il sociale)”, Collezione Ormete (ORMT-07PRg),

    consultata in URL:< https://www.patrimoniorale.ormete.net/../..>, (data di accesso). 

    Relation:
    Bibliography: Gandolfi Roberta, Le riviste dei teatri universitari in Italia negli anni Sessanta: la cometa di “Teatro Festival”, in M.I. Biggi, M. Consolini, S. Lucet, R. Piana, A. Rykner, M. Zannoni, Il teatro delle riviste (1870-2000). I periodici come strumenti e oggetti della storiografia teatrale, Bari, Edizioni di Pagina, pubblicazione prevista nel 2024. “Teatro Festival. Rivista di teatro sperimentale in Italia”, 1966, n.1. “Teatro Festival. Rivista di teatro sperimentale in Italia”, 1967, n. 2/3. “Teatro Festival. Rivista di teatro sperimentale in Italia”, 1967, n.4.