Intervista a Gonsalez Antonio
ORMT-11f
00:00:00-00:02:19 Preliminari. | Dichiarazione iniziale da parte delle intervistatrici. Presentazioni. |
00:02:20-00:06:04 Approccio al teatro. | DRL. Primo approccio al teatro. GA. Sin da bambino, dalla scuola di recitazione a Napoli coltiva la passione per il teatro. Una passione che lo accompagnerà in età adolescenziale e poi per tutta la vita. |
00:06:05-00:09:41 Incontro con il teatro di Ronconi. | VS. Ricordo del primo lavoro di Luca Ronconi a cui ha assistito. GA. Orlando furioso (1975), sceneggiato televisivo prodotto dalla RAI. Ricordi: pubblico itinerante e in scena. Primo approccio completamente diverso dall’usuale, spettatore non seduto in poltrona. “Sentire” Ronconi da lontano fino all’arrivo a Roma nel 2007, quindi la possibilità di vedere gli spettacoli del regista di persona. Antonio Gonsalez sperimenta già a Napoli una forma più “sperimentale” di teatro (Leo De Berardinis). |
00:09:42- 00:12:00 Il teatro nella scuola. | GA. Racconta della sua attività di docente presso il liceo scientifico Talete, a Roma, e del coinvolgimento a teatro degli studenti e delle studentesse. Frequentazione del Teatro Argentina e del Teatro Quirino. |
00:12:01-00:14:18 Frequentazione del teatro di Ronconi. | GA. Ricorda di aver assistito agli spettacoli di Ronconi dal 2007 in poi, dopo il suo periodo romano. Trasferimento a Torino per motivi lavorativi/personali: Ronconi aveva lasciato un segno. Gli ultimi giorni dell’umanità: spettacolo “strepitoso” (vista la trascrizione televisiva). Racconta di averlo seguito in precedenza “da lontano” e poi al Piccolo di Milano nei suoi ultimi anni. |
00:14:19-00:27:54 Ancora sul rapporto teatro di Ronconi- scuola. | DRL. Gli alunni e il teatro di Ronconi: comprensione, interesse, resistenza alla durata dei lavori. GA. Gli alunni venivano preparati in precedenza, soprattutto sul testo. Gonsalez prosegue sottolineando l’importanza dell’introduzione a scuola di materie di studio quali il teatro e la musica. Cinema e teatro come strumenti didattici. VS. Confronto e riflessioni con gli alunni dopo le rappresentazioni teatrali. GA. Ricorda i laboratori teatrali e di educazione all’immagine condotti nelle scuole di Napoli e riflette sul confronto con le scuole di Roma. |
00:27:55-00:40:17 Il teatro terapeutico a Napoli. | GA. Conferma l’importanza del teatro e della sua funzione terapeutica, liberatoria e di instaurazione di un dialogo con l’altro, soprattutto in ambienti difficili e con ragazzi in età adolescenziale. Racconta del suo lavoro con gli alunni in una scuola nel quartiere di Scampia e di un episodio di un suo studente. La difficoltà di vivere in periferia: la mancanza di teatri in quella realtà. |
00:40:18- 00:44:43 A Roma. | DRL. Differenze con gli studenti e le studentesse di Roma e interesse per il teatro di Ronconi. GA. Parla delle differenze tra l’ambiente napoletano e quello romano, l’interesse degli alunni verso il teatro. |
00:44:44-00:48:30 Il teatro di Ronconi: “un teatro inaspettato, impensabile”. | VS. Il teatro di Ronconi e il lavoro sul testo. GA. Elogia il teatro di Ronconi come qualcosa di sempre inaspettato e ricorda, in particolare, lo spettacolo Celestina laggiù vicino alle concerie in riva al fiume. Racconta dell’aspetto provocatorio del teatro di Luca Ronconi e del compito lasciato allo spettatore: scoprire più punti di vista. Continua ricordando Quer pasticciaccio brutto de via Merulana e del lavoro sulla recitazione dell’attore in terza persona: personaggio che interpreta e personaggio che racconta sé stesso. |
00:48:31-00:50:50 Un teatro provocatorio e al di sopra di qualsiasi polemica politica. | GA. Cita la trilogia dell’Orestea e racconta delle Le Rane. Di quest’ultimo ricorda l’aspetto provocatorio in quanto Ronconi propose agli attori di indossare delle maschere di tutti i personaggi politici del momento. Cita il Silenzio dei comunisti, commentando: “l’impressione che mi fece fu quella di vedere insieme tre pilastri della drammaturgia antica riferiti all’attualità” (00:50:08). |
00:50:51- 00:56:04 L’Orlando furioso e il teatro infinito di Ronconi. | GA. (Antonio Gonsalez ritorna sull’Orlando Furioso). Riscoperta di Ariosto e del suo Orlando Furioso, non solo testo letterario. Racconta della sorpresa nel vedere in scena il testo di Ariosto, uno spettacolo a cui Ronconi aveva dato magnificenza e mobilità con la sua capacità di creare più situazione drammaturgiche contemporaneamente. VS. Possibilità del pubblico di scegliere cosa vedere, pensare in seguito e rielaborare lo spettacolo nella mente. GA. “I lavori di Ronconi non finivano mai effettivamente con l’uscita dal teatro, dal luogo della rappresentazione” (00:52:48). Un teatro “interiore”: tornare e ritornare a distanza di tempo. Racconta delle sensazioni personali una volta uscito dal teatro, della stanchezza per i tempi lunghi, conserva l’immagine di un teatro dinamico. |
00:56:05-01:01:59 Lehman Trilogy. | GA. Racconta dello spettacolo Lehman Trilogy a cui assistette a Roma e del lavoro di Ronconi sul testo di Stefano Massini. Predilezione di Ronconi di mostrare più prospettive di un singolo personaggio. |
01:02:00-01:08:34 Ancora sul teatro nella scuola. | DRL. Il ruolo di Ronconi all’interno dell’attività di professore: insegnamenti e nuove prospettive. GA. Il teatro insegna a “insegnare drammatizzando”. |
01:08:35-01:12:51 Sul teatro. | GA. Sul teatro in generale. Evoluzione culturale e approcci al teatro fra le diverse generazioni. Differenza fra Napoli e Roma. |
01:12:52-01:17:43 Contatti con il teatro di ricerca degli anni Settanta. | VS. Contatti con il Teatro ‘altro’. GA. Napoli, primi anni Settanta: Gruppo 63, Leo de Berardinis e tutta quella generazione di teatro ‘d’avanguardia’. Cita “Viaggio di Camion” di Carla Tatò, Annibale Ruccello, Antonio Latella e il suo Natale in casa Cupiello al Teatro Argentina. |
01:17:44-01:23:54 Ancora sul teatro di Ronconi: sul tempo e sulla memoria del teatro di Ronconi. | GA. Ritorna sulla sua personale preferenza verso il teatro di Ronconi che “rompe gli schemi e dice qualcosa di veramente nuovo e attraente” (01:17:48). Ritorna poi sulla durata e sul tempo delle rappresentazioni teatrali di Ronconi e sulla scenografia di Lehman Trilogy. Un teatro che interagisce con tutto quello che vi è introno. |
01:23:55-01:25:32 Confronti. | GA. Confronto fra il teatro di oggi e quello di Ronconi: teatro minimalista e teatro che rompe gli spazi e le convenzioni. |
01:25:33-01:27:49 Attori e attrici. | VS. Ricordo degli attori e delle attrici della “troupe” Ronconi. GA. Conferma con orgoglio di essere stato un grande ammiratore di Mariangela Melato. |
01:27:50-01:39:24 L’amore per il teatro. Rimandi ronconiani negli attori. | GA. Continua parlando dei suoi contatti con il teatro come attore, della sua educazione e della scoperta del teatro in età adolescenziale. Afferma che con Ronconi hanno brillato solo grandi attori e attrici, fra i quali Massimo Popolizio. Continua raccontando dello spettacolo basato sul romanzo di Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita, e di quanto in questo rivedeva le dinamiche delle rappresentazioni di Ronconi. |
01:39:25-01:46:07 Ultime riflessioni sul teatro ronconiano. Fine dell’intervista. | GA. Sottolinea la capacità che ha avuto la cultura italiana della seconda metà del Novecento di proporre e produrre “genialità”. Parla del bagaglio culturale teatrale e letterario di Luca Ronconi e di quanto sia stato fondamentale per il suo lavoro. Ringraziamenti finali e lettura formula di chiusura dell’intervista. |
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Interview Duration: 01:50:00 circa
Registration Duration: 01:46:08
Format: Mp3
Type: Audio
Language: Italiano
Subjects:
Original Document Placement:
- – ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma (www.icbsa.it)
- – Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova (www.museoattore.it)
- – Archivio Teatro di Roma
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Citation Intervista a Gonsalez Antonio, di Vallone Silvia e Dotta Rosso Laura, il 01/06/2021, Progetto “Ronconi a Roma”, Collezione ORMT-11, consultata in URL:< http://www.patrimoniorale.ormete.net/../.. >, (data di accesso).
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