Intervista a Czertok Horacio

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I primi rapporti con il mondo universitario

Le basi per l’inizio delle attività del CTU di Ferrara posso essere individuate nei rapporti intessuti all’interno del mondo accademico negli anni Ottanta, nello specifico fra i docenti di Storia del teatro e dello spettacolo: Ferruccio Marotti, Fabrizio Cruciani, Ferdinando Taviani, Franco Ruffini, Claudio Meldolesi e Daniele Seragnoli. Allora Horacio Czertok faceva parte de La Comuna Baires e non aveva ancora fondato il Teatro Nucleo.
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Il metodo Stanislavskji

Czertok e i suoi collaboratori erano chiamati spesso a tenere relazioni e seminari universitarie poiché si distinguevano, con il loro metodo e i loro rimandi a Stanislavkji, dalle linee teatrali allora di tendenza in Italia, quelle del Terzo teatro e di Eugenio Barba. Molti grandi maestri della regia argentina, come Fernando Solanas, Victor Garcia o Jorge Lavelli, si sono formati seguendo la linea di ricerca stanislavkjiana. Mentre l’altro filone teatrale argentino si rifaceva a Brecht.
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La linea teatrale italiana degli anni Ottanta

Anche il Teatro Nucleo è stato annoverato nel filone del Terzo teatro ed è stato convocato da Barba a Belgrado, dove l’approccio stanislavkiano argentino ha portato a una complementarietà. Il confronto con Barba è stato, ed è tutt’oggi, sempre vivo. Fu però il TTB con Renzo Vescovi ad accogliere in Italia La Comuna Baires, prima ancora dell’Odin Teatret.

 

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L’incontro con il CTU ferrarese

 

 

Il libro di Czertok Teatro in esilio viene scritto in collaborazione con Daniele Seragnoli, direttore e fondatore del CTU di Ferrara. Seragnoli è stato allievo di Fabrizio Cruciani, il docente con il quale Czertok intrattiene il rapporto più forte fino alla creazione del CTU ferrarese. Seragnoli ottiene la cattedra di Storia del Teatro presso l’Università di Ferrara, ateneo con il quale Czertok già collaborava, in particolare con due docenti di Lettere e Filosofia, Mario Miegge e Mariangela Tempera.
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Il laboratorio come strumento di comunicazione efficace

 

Per il primo laboratorio che il Teatro Nucleo conduce al CTU ferrarese, risalente al 1992, non vi è un budget o una sede fissa. Czertok esclude di farlo presso Pontelagoscuro per non sovrapporre il lavoro fino ad allora svolto all’ospedale psichiatrico e nel territorio ferrarese con quello in fase germinale con gli studenti. Lui e Seragnoli stendono un documento programmatico del centro, rimarcando le finalità di studio e ricerca, escludendo obiettivi puramente artistico/teatrali. La linea pedagogica del CTU ferrarese, condivisa anche con il rettore Dal Piaz, non era indirizzata ad aspiranti attori ma per futuri professionisti che avrebbero dovuto acquisire social skills e alfabetizzazione emotiva.
00:28:05 L’apertura del CUT alla città

 

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Dal Piaz intendeva il CTU come luogo come cerniera tra università e città e auspicava ad una sede presso l’ex ospedale pediatrico di Ferrara. Un luogo di incontro e promozione culturale, oltre che laboratoriale. I laboratori erano condotti a turno da attori del Nucleo, tra i quali Antonio Tassinari (docente dal 1998 al 2005) e Nicoletta Zabini.

Il primo anno ebbe un grande successo e si programmò quindi un seguito negli anni successivi.

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L’intesa artistico- accademica

 

Seragnoli tenette fin da subito al momento di spettacolo finale con gli studenti, con progetti culturali ed esiti aperti alla città. Per anni ha partecipato da osservatore, pur essendo un accademico, ai laboratori del Teatro Nucleo e ha seguito con interesse anche il loro percorso artistico seguendoli in tournée estere.
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Il libro del Teatro Nucleo

 

La linea del Teatro Nucleo, mutuata dal metodo sull’attore ripreso dall’Actor’s Studio e legata all’idea del linguaggio del Teatro negli Spazi Aperti, viene descritta in un volume edito Bulzoni (nel 1999) e tradotto in tedesco.
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Inaugurazione della sede del CTU

 

 

 

 

 

 

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Czertok aiuta a progettare e segue i lavori per la nuova sede del CTU presso dell’ex ospedale psichiatrico, precedentemente dimora di Savonarola. Opta per una tribuna telescopica ed uno spazio modulabile. Per l’inaugurazione della sede Czertok propone di invitare Jack Lang, ministro della cultura di Mitterand. Lang era anche sindaco di Blois dove operava la Compagnie du Hasard con la quale il Teatro Nucleo collaborava da anni. Decidono così, tramite amicizie in comune, di invitarlo all’apertura ufficiale del CTU e di conferirgli una Laurea honoris causa, anche in virtù anche dei suoi studi e della sua pubblicazione su Renata di Francia, personaggio fortemente legato alla famiglia d’Este e a Ferrara.

 

 

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La prima fase del CTU nella nuova sede

 

 

Il laboratorio annuale gratuito offerto dalla Facoltà di Lettere includeva studenti e personale universitario; i conduttori del Teatro Nucleo non seguivano la linea di “interazione sociale” propria della compagnia. Per Czertok era fondante e tassativo il mantenimento del luogo universitario come luogo di ricerca e di interdisciplinarità rigorosa (così come il lavoro presso la clinica psichiatrica, dove ha insegnato per molti anni Comunicazione teatrale per i tecnici della riabilitazione e organizzato – presso la sede di Pontelagoscuro – laboratori per professionisti).
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L’allontanamento del Teatro Nucleo

Seragnoli, a differenza di Czertok, aveva un’idea per il centro più aggregativa, che includesse anche uscite con gli studenti e non solo i momenti laboratoriali con i professionisti; che desse l’occasione di fondare una compagnia, seppur sempre legata all’Università. Czertok preferiva promuovere un’autorganizzazione degli studenti e uno sviluppo indipendente. Creazione di uno spettacolo da parte degli studenti in dialogo con la comunità ebraica. Graduale interruzione dei rapporti tra CTU e Teatro Nucleo. Czertok continua per un certo tempo a collaborare con alcuni studenti. Ottennero il primo premio con Woyzek al Festival di Lisbona.
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Il Nucleo dopo il CTU e il CTU dopo il nucleo

 

Nonostante la rottura con il CTU, il Teatro Nucleo continua alcune collaborazioni accademiche con altre facoltà (Medicina). Dal 2005 inizia il lavoro con il Carcere di Ferrara, invitando anche artisti tra i quali Armando Punzo. Seragnoli chiama a collaborare col CTU Michalis Traitsis. Czertok osserva che era un suo ex allievo, che all’epoca non aveva una propria compagnia (ora è invece anche direttore dell’Associazione Balamòs). L’intervistatrice considera che il passaggio di testimone ha consentito di non cambiare radicalmente la linea di conduzione del laboratorio del CTU.
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La ricerca di pluralità

 

Czertok ha investito, coerentemente con la filosofia del Teatro Nucleo, nella fondazione di nuovi teatri a Ferrara, in università, nell’ospedale psichiatrico, nel carcere, con una forte dimensione pedagogica, differente dalla formazione data nelle accademie drammatiche canoniche. Considera il laboratorio al CTU un’esperienza arricchente ma avrebbe preferito una dimensione più plurale, che avesse coinvolto vari artisti e anche conduttori esterni. Ricorda infine spettacoli partiti da un lavoro di ricerca del CTU come quello della fine degli anni Novanta, creato da Antonio Tassinari, Polemos-Guerre di noi (2003), uno spettacolo sulla guerra; il già menzionato Woyzeck, diretto da Nicoletta Zabini; lo spettacolo su Aristofane, basato su un libro sugli stupri etnici della guerra in Bosnia. Lavori in cui si è sperimentato il metodo Stanislavskji-Actor’s Studio e infine Hamlet/Nucleo del 2004 sull’idea della salute mentale. Spettacoli in cui vi è sempre stata tensione tra la linea registica (Czertok) e quella accademica (Seragnoli).
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Interview Duration: 01:20:00
Registration Duration: Primo file 00:43:21 (00:43:56) Secondo file 00:35:56 (00:43:28)
Format: wav
Type: audio
Language: italiano
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Citation

Intervista Czertok Horatio di Gandolfi Roberta e Fuoco Ester, Ferrara, il 04/02/2020, Progetto La memoria dei teatri universitari in Italia (PRIN 2015. Per-formare il sociale, Collezione Ormete (ORMT-07FE-e), consultata in URL:< https://patrimoniorale.ormete.net/interview/intervista-a-czertok-horacio/ >, (data di accesso).

Relation:
Bibliography:
  • Czertok Horacio, Contra Gigantes. Narrazione per attore solo e complici spettatori, Torino, Edizioni SEB27, 2023.
  • Czertok Horacio, Libertà vo’ cercando. Il lavoro del Teatro Nucleo nel Carcere di Ferrara, Torino, Edizioni SEB27, 2022.
  • Czertok Horacio, Teatro in esilio. Appunti e riflessioni sul lavoro del teatro Nucleo, Roma, Bulzoni, 2000.
  • Czertok Horacio, Teatro in esilio. La pedagogia teatrale nel lavoro del Teatro Nucleo, Napoli, Editoria e Spettacolo, 2009.
  • Marzano Greta, Guzzo Erika (a cura di), Un’avventura utopica. Teatro e Trasformazione nell’esperienza del Gruppo Teatro Comunitario di Pontelagoscuro, Titivillus, 2014.
  • Teatro Nucleo, Quijote, Ferrara, Edisai, 2001.