Intervista a Benedetti Ulisse

ORMT-02a

00:00:00 Preliminari.
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Inizio dell’attività teatrale nel 1964 – spazio in santa Maria in Trastevere, spazio piccolo, per due anni. Poi divenne lo spazio per la Ringhiera di Molè. Poi spazio in piazza Cavour: intorno a 200 mq. 45.000 lire.
Come risorsa facevamo intrattenimenti danzanti il sabato e la domenica (fino al 1966).
Via Gioacchino Belli 72. Ventisette anni in questo spazio.
00:04:50 Teatro Colosseo. Qui venti anni di attività. Poi qui al Colosseo Nuovo Teatro (prima un garage della Citroen)

Gli anni dal1964 al 1965 si sono sviluppati all’insegna della Beat generation e Beckett.

00:06:10 Scuola romana 1966-1970 caratteristiche. Operazioni che nascevano dalla scrittura scenica dei teatranti che vi lavoravano (ex. di Carmelo Bene). Altro esempio: Pirandello chi? di Memè Perlini. Così Vasilicò nelle 120 giornate di Sodoma. Tutti rielaboravano i testi. Teatro immagine: parola essenziale e visionarietà.
00:09:10 Individualismo monadico di oggi. Rapporto con l’avanguardia storica e differenze con l’oggi.
0:10.49 E-Theatre Portale del teatro.
00:11.14 Contesto politico degli anni Sessanta. 17 processi per tenere aperto il locale. Una parte dei processi vinti e una parte perso. Ogni volta modifica del nome: Beat 72, B. 72, Beat… Situazione molto dura, specie nel quartiere della borghesia romana dove era il Beat. Ora c’è uno studio di architettura.
00:13:40 Locale a Trastevere. Ricordo del trasportatore Gigetto.
00:15:11 Trasferimento. Furio Servadei. Per mantenermi facevo un altro lavoro. Esigenze di lavoro di Servadei l’hanno riportato all’azienda.
00:17:00 Poi 1974-75 con Simone Carella. Nel frattempo da solo. Il lavoro a teatro. Lavoro molto impegnativo. Rapporto con il movimento studentesco. Un gioco uscito dalla Città del Sole sul 1968 e c’era anche la casella del Beat 72. Molti esponenti del movimento studentesco frequentavano in Beat. Legge Cossiga e le ispezioni. Maraini, Moravia, Flaiano fra gli spettatori.
00:21:10 Festival internazionale dei poeti di Castel Porziano con un finanziamento dell’Assessorato alla cultura di Roma (primi anni di Niccolini). Da allora un rapporto stretto con l’assessorato e la possibilità di fare manifestazioni culturali di massa (1977-1986).. 1966 e i quattro spettacoli di Carmelo Bene: Nostra Signora dei turchi, Amleto, Salomè, Salvatore Giuliano.
00:23:05 Il pubblico del Beat: pubblico giovane, meno giovane del solito nel caso di Bene. Gli altri appuntamenti erano con compagnie ancora giovani, con l’obiettivo di dare protezione e sostegno. Allargamento a più soggetti. Altri casi erano piuttosto cantine laboratorio di singoli artisti. La Fede di Giancarlo Nanni. Anche con l’arrivo di Simone Carella prosegue questo tipo di impostazione. Confronti fra artisti.
00:25:38 Confronto con l’oggi e l’assenza di dialogo e interesse reciproco fra gli artisti. Il dialogo di allora. Confronto con la socialità. Spettacoli di rottura. La scansione per decenni.
00:27:44 Primo periodo. Missione psicocritica di Giuliano Vasilicò. Forte legame con le tematiche politiche. Movimento operaio. Il Canzoniere del Lazio e le canzoni di lotta. Ritrovi serali: il Pollarolo al Via del Babbuino, oppure il Battello sul Tevere, Bar dietro a Santa Maria, via dei Greci da Alfredo. Era una comunità estremamente viva.
00:30:23 La programmazione del teatro. Discussione su ciò che potevano essere utile con gli artisti. Otello Sarzi. Era stato un partigiano e aveva una tensione politica molto forte. Gli artisti si proponevano. Anche Carmelo Bene propose una intera stagione al teatro. Salvatore Giuliano.
00:34:15 Il Beat non poteva fare produzione. Nessun finanziamento dal Ministero fino al 1975-76. Vera Viganò, funzionario del Ministero, capì il movimento teatrale in corso e cercò di rendere sensibile il Ministro. Biglietto molto basso per l’accesso: un tesseramento al locale. Rapporto conflittuale con le forze dell’ordine. Beat “locale di disturbo”. Il teatro come strumento povero per esprimersi. Nel 1972 nei teatri c’erano i “cortelli”, enormi macchine per dare dissolvenze delle luci. Benedetti costruisce con scatole di vino di legno i primi regolatori elettronici di tensione elettrici. Si è andati avanti per anni con questi regolatori.
00:39:55 Rapporto con altri spazi. Ricci, La Fede. Ricci spazio sia per spettacoli sia per laboratori. Beat no spazio per laboratorio. Rotazione delle compagnie.
00:41:24 Statue movibili di Carlo Cecchi. Delizioso e memorabile. Spettacolo molto seguito. Le pedane non entravano nel locale e allora tolse un pezzo di muro per far passare la sua pedana. Il luogo è diventato più sacro, vissuto d’artista. La traccia di Cecchi rimase.
00:44:25 Il primo TeleBeat – http://etheatre.altervista.org/videos/telebeat/. Canale 66 che era del Ministero della Difesa. Diretta degli spettacoli del Beat. Idea di diffondere il teatro via radio. Fra il 1977 e il 1979. Anche Renato Nicolini, Leo De Berardinis, Perla Peragallo. Telecamere affittate alla Telerent. Ponte Tompson “oggetto del desiderio”
00:49:55 Alvin Curran, musicista straordinario. Giardino magnetico. Concerto con i pupazzi sonori.
00:53:46 Benedetto Simonelli. La forza della performance. Sala del Beat interamente coperta di vetri. Cadendo e rotolando sui vetri si tagliavano e sui vestiti comparivano le macchie di sangue. Un’altra volta, azione scenica con macchie di colore per tutto il locale.
00:56:15 Collaborazione al montaggio dello spettacolo. Clima di collaborazione. Tubi Innocenti “presi in prestito” alla Festa dell’Unità.
00:58:47 Gianfranco Mazzoni. Venne chiuso il teatro in occasione del Woyzeck. Teatro politico. Onan di Cosimo Cinieri, vicino al teatro immagine.
01:01:57 Scazzottata con Carmelo Bene. Dedica sul libro Nostra Signora dei Turchi. Caduta di Bene in scena durante Nostra Signora. Il rapporto con il pubblico. Locale tappezzato con i giornali per Salvatore Giuliano. Il pericolo. Situazione claustrofobica.
01:10:57 Valentino Orfeo. Sposami per cortesia.
01:12:58 Giorgio Marini. Nico Garrone. Livello artigianale incredibile degli spettacoli. Doppio sogno: un’ora e venti all’Uccelliera di Villa Borghese. Durante lo spettacolo sulla Blixen: a causa di un boa che prende fuoco il Beat diviene tutto nero. Costruzioni sceniche quasi barocche con una attenzione e una cura del dettaglio straordinarie.
01:20:10 Lunedì della musica. Primo periodo. Riccardo Prati (che poi lavorerà con Ronconi) fece uno spettacolo su Jacopone da Todi e una serie di reading di poesia.
01:21:16 Proprietario del Beat. Pubblico del decennio 1964-1974 non varia molto. Tensioni politiche e difficoltà per il locale che si connota per la militanza comunista. Il clima. I processi.
01:26:30 Perlini chiamato da Simone Carella. Debutto di Perlini come regista. Rossella Or. Poi Marco Solari, Giorgio Barberio Corsetti, Domenico Bianchi, Gianni Dessì.
01:32:24 Pippo Di Marca, Seppellire i morti. Uno stacanovista del teatro, ma non mi piacciono i suoi spettacoli.
01:36:45 Conclusioni
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Interview Duration: 1:47:52
Registration Duration: 1:47:52
Format: mp3
Type: Audio
Language: Italiano
Subjects:
Original Document Placement:
  • ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma
  • Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova
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    Citation:

    Intervista a Benedetti Ulisse, di Oliva Giada, Roma, il 11/07/2012, Progetto “Beat 72”, Collezione Ormete (ORMT-02a) – consultata in URL:<https://patrimoniorale.ormete.net/intervista-a-benedetti-ulisse/>, (data di accesso).

    Relation:
  • Il Beat 72 di Roma
  • Bibliography: