00:00:00 | Preliminari. Consenso dell’intervistata |
00:01:17 | Approccio al teatro per caso, accompagnando un’amica per un provino all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Ammessa, ancora quindicenne, studia con Esperia Sperani. Viene selezionata per la prima scrittura professionale durante il saggio di fine corso. |
03:00:00 | Primo spettacolo, ottima recensione del critico e direttore del settore prosa della Rai Carlo Terron. In seguito Franco Enriquez la scrittura per il ruolo di attrice giovane (1959). Digressione su Milano negli anni ’60: città culturalmente attiva, nel teatro, nell’arte, nel cinema e nella televisione, nell’editoria, a differenza di adesso. Nel ’59 appare in Ottocento, sceneggiato televisivo con la regia Anton Giulio Majano, poi fa la conduttrice per Un, due, tre con Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello e comincia a lavorare in radio. La famiglia non ha mai contrastato la sua scelta artistica. Considerazione sulla moralità in teatro negli anni ’60: come oggi, ambiente moralmente sano. Primo matrimonio nel 1962, con uno scenografo, dura meno di un anno. |
00:11:00 | Roma negli ’60: dolcevita, fermento culturale, “era un eden”. Cerliani si interessa soprattutto alla drammaturgia di Dacia Maraini. Alla Comunità, a Porta Portese, vede Manifesto dal carcere di Dacia Maraini e ne rimane colpita, è l’allora fidanzato, l’avvocato Giovanni Arnone, che le presenta Maraini, con la quale inizia subito a collaborare. Cerliani è in scena in Viva L’Italia di Maraini al teatro di quartiere di Centocelle, nel Circolo PCI; subito dopo insieme a Maricla Boggio, Laura Betti e alla stessa Maraini fonda il teatro La Maddalena, a Roma, per dare uno spazio alle donne artiste in cui esprimersi e riunirsi. |
00:14:33 | La Maddalena nasce grazie a fondi privati delle prime socie, impresa all’epoca fattibile a livello economico. Cerliani ad esempio paga l’assicurazione della scala a chiocciola di entrata per il pubblico con sole 100 mila lire. Stesura del suo primo testo per La Maddalena, su invito di Maraini, Eguaglianza e libertà, con Saviana Scalfi, Laura Rizzoli, Gianni Elsner, Giuliano Manetti e molti attori. Luca Ronconi invita alla Biennale di Venezia il teatro della Maddalena con La donna perfetta interpretato da Michela Caruso. Testo centrato sull’aborto, sulla mercificazione del corpo femminile. Indignazione generale, due donne svennero nel pubblico; successo straordinario, recensione sulla prima pagina del «Corriere della Sera». Un grande lancio per la Maddalena |
00:17:17 | La Maddalena nasce dalla necessità di trovare uno spazio per le donne. Il gruppo delle fondatrici (Maraini, Betti, Cerliani, Scalfi) raccolse 3-4-milioni di lire; tra i sostenitori iniziali, Alberto Moravia, marito di Dacia Maraini, Nanni Loy, legato a Patrizia Carrano, Giovanni Arnone, compagno di Cerliani, Anna Maria Mori. Pubblico vasto e variegato: Ettore Scola, Ennio De Concini, Age Scarpelli, Mariangela Melato, Ottavia Piccolo. Grande interesse anche dei critici, che danno grande spazio, ad esempio Franco Cordelli. Dive come Miranda Martino figuravano tra le artiste della Maddalena. |
00:19:37 | Livello artistico della Maddalena: Cerliani desiderava tenere un alto profilo (luci curate, ottima drammaturgia…), Maraini più interessata al contenuto dei testi. Mediamente il livello dei lavori era buono. Eguaglianza e libertà: primo spettacolo scritto da Cerliani per la Maddalena, successo straordinario. Spettacolo musicale che girò per i festival dell’Unità ed ebbe molti spettatori. Cerliani sentiva la necessità di curare il livello tecnico dei lavori: la povertà doveva essere una scelta, uno stile e non un obbligo. Cercava l’espressività, come i maestri dell’epoca, Peter Brook. |
00:22:43 | Dopo 3-4 anni decide di lasciare la Maddalena, non è d’accordo sull’aprire lo spazio a tutte, anche alle non professioniste. Altri sui spettacoli prodotti alla Maddalena: Donne, donne eterni dei conMiranda Martino, La donna perfetta di Dacia Maraini. Tutti spettacoli comici. In quel periodo lavora anche nel cinema, con Ennio De Concini e Marco Ferreri, come dialoghista. |
00:25:06 | Rapporto con la stagione dei movimenti. Ricorda un suo intervento, alla Casa delle donne, Via del Governo Vecchio, a Roma, sul problema della maternità: dove comincia e dove finisce questo diritto? Come affrontare questo legame? Lei, a favore di una scelta libera, fu assalita. Partecipa ai movimenti, sia quelli femministi, che quelli contro la guerra, come tutti i giovani della sua generazione. |
00:28:33 | Tra il decennio ’70 e ’80 passaggio dalla recitazione alla scrittura. Il teatro comico va in crisi, e Cerliani non trova più spazio. Tramite Ennio De Concini comincia scrivere per il cinema e Alberto Lattuada, conosciuto mentre doppiava un suo film, la incoraggia a fare la dialoghista. Anche Tognazzi le riconosce un’ottima capacità di sintesi e musicalità nelle battute. Collabora, tra gli altri, nella scrittura, con Maurizio Costanzo (film, tv, radiofonia), e fa ‘il negro’ per molti, tra i quali Marcello Fondato. |
00:32:53 | Pubblico della Maddalena: misto e numeroso, lo spazio era sempre pieno. Totale cento posti. Alcuni spettacoli prevedevano il dibattito, ad esempio quelli di Barbara Alberti, ma lei non amava questa pratica. Il pubblico dei festival dell’Unità che andava a vedere i suoi spettacoli desiderava intrattenersi, erano spettacoli musicali creati per far sorridere, così si passavano i contenuti. In Donne donne eterni dei usò, per esempio, una canzone di Giorgio Gaber, il quale in amicizia non le fece pagare i diritti. |
00:35:02 | Comicità: caratteristica del suo lavoro, la pensa come Proietti, con cui ha molto collaborato, far ridere il pubblico è più complesso che far commuovere. |
00:35:56 | Fondatrici della Maddalena: Scalfi, Maraini, Boggio, Betti, Adele Faccio, personaggio più politico. Lei si occupava più di teatro che di politica. Con Maraini, Boggio, Scalfi ha mantenuti rapporti, e con quest’ultima ha anche lavorato nelle carceri. |
00:37:17 | Attività professionale doppia: come volontaria al Teatro della Maddalena, mentre l’impegno professionale era nel doppiaggio. In seguito sceneggiatrice e direttrice artistica della Rizzoli. Con Saviana Scalfi è sempre continuato l’impegno sociale, con letture in circoli culturali in periferia. Digressione sull’importanza dei circoli culturali di quartiere e sulle filodrammatiche delle periferie. |
00:39:00 | Intellettuale impegnata: partecipava alle manifestazioni, leggeva la rivista «Effe» che aveva la redazione sopra la Maddalena. Sentiva forte il problema della maternità per le donne, ma quando sollevò il tema in una riunione alla Casa delle donne fu malmenata. |
00:39:27 | Tematiche femminili nei suoi testi: nel monologo Eguaglianza e libertà la maternità, ci si chiede perché le donne fanno i figli per poi mandarli in guerra, in Donne donne eterni dei l’emancipazione, la conquista di uno spazio per sè, ma sempre attraverso la lente del comico e dello spettacolo musicale. Come regista ha messo in scena Una donna perfetta, il testo era di Dacia Maraini. Con Maricla Boggio ha scritto un testo su Anna Kuliscioff (1977), mentre era attrice in Viva L’Italia di Maraini. |
00:42:08 | Interscambio di ruoli e collaborazione nel Teatro della Maddalena: grande accudimento dello spazio, era emanazione di aé questo ha cementato i rapporti. Fu un’esperienza molto importante di collaborazione. Le stessa ha pulito più volte lo spazio, la madre ha cucito le tende. |
00:43:32 | Parere sull’impegno delle donne oggi: sembra assopito, il corpo femminile è mercificato. |
00:45:27 | Il dibattito culturale, allora, aveva un livello più alto. L’ impegno politico era forte, esistevano luoghi di acculturamento, come le sezioni del PCI. Anche il cinema aveva un livello più alto ed era al centro dei dibattiti. Ricorda l’uscita di Blow-up di Antonioni e di Otto e mezzo di Fellini. I commenti erano fini, raffinati: aneddoto sulla siepe bianca di Blow-up… Altri film, C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, Finché c’è guerra c’è speranza di Nanni Loy, loro pregnanza politica, sociale; il livello culturale della classe media del tempo; il modo di fare comicità. |
00:50:53 | Rapporto con gli uomini sul lavoro come sceneggiatrice e regista: mai negativi, perché gentilezza e servilismo sono connaturali alla sua natura, al fondo c’è un pensiero di indipendenza e autonomia, ma il suo essere ‘geisha’ l’ha sempre fatta ben volere. Ricorda che se emergevano delle idee buone sul lavoro venivano sempre accettate. |
00:53:49 | Necessità di scrivere ruoli femminili. Commento sulle donne, prima più autonome, ferme. Partecipazione alle manifestazioni, tutte: a quella sul divorzio ha accompagnato Nanni Loy a fare interviste. Le battaglie sono state tutte vinte dalle donne allora. Differenza (anche estetica, di moda) con il mondo di allora e il mondo di oggi, anche delle donne, oggi più passive, meno colte. Rapporto con le allieve, le attrici di teatro: ammette di preferire gli uomini, più propensi ad accettare le critiche e pronti all’ironia. |
00:59:51 | PAUSA l’intervistata si allontana. |
01:00:00 | Commento di Marco Ferreri su Cerliani: anche se utilizzava gentilezza ed educazione, era una donna ferma e sicura. Critica a Michela Marzano e a un certo pensiero femminile poco incisivo rispetto a pensatrici come Luisa Muraro e Luce Irigaray |
01:01:45 | Dalla ‘Milano da bere’ in poi: passivizzazione del ruolo delle donne, abbassamento dell’impegno e della cultura nella società in generale. Effetto negativo della globalizzazione che abbassa il livello culturale medio. Nessuna sicurezza nelle grandi città adesso, a differenza di allora. |
01:05:08 | Modelli attorici femminili: Lilla Brignone e Lina Volonghi, con cui diventò amica. In seguito Mariangela Melato. Conoscenza di Melato quando vede Settimo: ruba un po’ meno di Dario Fo con Franca Rame, l’amicizia comincia l’anno seguente, nel 1965, mentre assiste alle prove di La regina e il cacciaballe, sempre di Fo. Differenze di temperamento tra Lilla Brignone e Lina Volonghi. |
01:08:24 | L’intervistata risponde al telefono |
01:08:34 | Teatro delle donne oggi, non è in grado influire sul pensiero di genere. All’epoca c’erano figura forti come Tatiana Pavlova, Borgonovo Adriana, che facevano anche le registe: erano poche, ma esistevano. Le donne, a suo parere, non hanno lottato abbastanza per i diritti. Oggi c’è una religione del corpo, che ha sostituito la lotta e l’impegno. |
01:12:25 | Collettivo Isabella Andreini. Fondato con Maricla Boggio, era un’associazione che nacque diverso tempo dopo il Teatro della Maddalena, ma poco si riuscì a fare perché le donne erano cambiate, non avevano più voglia di ascoltare. |
01:13:47 | Lo spazio è la chiave di tutto: l’intuizione de La Maddalena fu quella di trovare un luogo. Alla Maddalena incontra Deanna Frosini, ndr.brava scenografa e pittrice, Carmen Pignataro, Bianca Maria Frabotta (poetessa, molto brava), Violetta Chiarini e altre. Quel teatro fu un faro per 4-5 anni, poi è diventato ‘uno sfogatoio’ e inoltre il lavoro fuori la impegnava troppo. |
01:14:58 | Necessità di riportare la discussione sulle donne: per questo nacque il Collettivo Isabella Andreini, fondato con Maricla Boggio, a 20 anni di distanza da La Maddalena. Attività: letture, spettacolo, testi, ma si era persa la solidarietà che c’era prima, al tempo della Maddalena. Problema della rivalità. |
01:19:15 | Commento su una fotografia di gruppo di attori a Milano che la ritrae con Carlo Cattaneo, Giulia Lazzarini, Elisabetta Pozzi, Rizzoli, Luca Ronconi. Racconto dell’amicizia con Luca Ronconi. Commenti sull’ultimo lavoro di Ronconi Lehman Trilogy |
01:23:09 | Nel periodo degli anni ’60-’70, Roma era una fucina teatrale, il teatro era vitale e aveva un’eco enorme sulla stampa, un profondo legame con la società La critica era militante e attenta, ad esempio quella di Franco Cordelli |
01:25:02 | Figure del teatro di sperimentazione: Giuliano Vasilicò, Carmelo Bene, Remondi e Caporossi, in particolare per i loro studi sulla ritmica, sul respiro, sullo yoga, Giancarlo Sepe, Giancarlo Nanni, Rosa Di Lucia. |
01:29:21 | Nudità delle attrici in teatro negli anni ’70: era supportata da una cornice di ragionamento ed era legata a forme sperimentali. Spettacoli notevoli: Pirandello chi? di Memè Perlini, Atti di guerra di Luca Ronconi, Liquidi di Lucia Poli. Commento allo spettacolo visto alla biennale di Venezia 1975 Educationi of the girlchild di Meredith Monk. Per il festival di Spoleto ha tradotto e collaborato alla versione italiana di ‘Night Mother con attrici di Broodway, tra cui Katy Bates: un testo sul problema della maternità, sul rapporto con la madre, con il passato. |
01:33:40 | Dopo l’esperienza de La Maddalena, si interessa a trovare spazi per la drammaturgia italiana. Diventa presidente del LAST (Associazione italiana scrittori di teatro), dopo Roberto Mazzucco. La drammaturgia italiana oggi ha trovato spazio, un tempo c’era meno interesse Gli spazi teatrali: problema del mantenimento e del sostentamento degli artisti e dei drammaturghi contemporanei. |
01:35:03 | Rilevare lo spazio della Maddalena fu, allora, senza sforzo, nessuno guadagnò, ma si mantenne da solo. Nessuno si mantenne o recepì denaro attraverso la Maddalena. Oggi cambiamento storico sul teatro: sta diventando stanziale proprio per la mancanza di fondi e per il rincaro generale del costo della vita. |
01:37:59 | (Squillo del cellulare) Dichiarazione finale. |
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Interview Duration: 1:38:50 Registration Duration: 1:38:50 Format: mp3Type: AudioLanguage: ItalianoSubjects: Original Document Placement: ICBSA, Via Caetani 32, 00186, Roma Museo Biblioteca dell’Attore, Via del Seminario 10, 16121, Genova Usage and Rights:
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Citation:
Relation: Donne di teatro a Roma ai tempi della mobilitazione femminista (1965-1985)Bibliography:Intervista a Cerliani Annabella di Giacobbe Borelli Maia e Fava Francesca, Roma, il 07/05/2016, Progetto “Donne di teatro a Roma ai tempi della mobilitazione femminista, 1965-1985”, Collezione Ormete (ORMT-04n) – consultata in URL:<https://patrimoniorale.ormete.net/intervista-a-cerliani-annabella/>, (data di accesso).
- MARICLA BOGGIO 2002
Le Isabelle. Dal teatro della Maddalena alla Isabella Andreini, Besa edizioni, Bari - MARICLA BOGGIO ANNABELLA CERLIANI 1977
Anna Kuliscioff; con gli scritti di Anna Kuliscioff Sulla condizione della donna Marsilio, Venezia - DACIA MARAINI 2000
Fare teatro, 1966-2000, Rizzoli, Milano - ANNABELLA CERLIANI 2004
Malibù, Bulzoni, Roma